Dante definito islamofobo, omofobo e razzista: “giù le mani dalla Divina Commedia”

Per fortuna siamo in tanti ad essere rimasti perplessi ed anche di piu’, difronte alla proposta choc di ‘Gherush92’, organizzazione di ricercatori e professionisti consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite
Per fortuna siamo in tanti ad essere rimasti perplessi ed anche di piu’, difronte alla proposta choc di ‘Gherush92’, organizzazione di ricercatori e professionisti consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite circa il contenuto di un’opera anzi "Dell’opera" Divina Commedia, questa la loro sentenza: "Contenuti razzisti, islamofobici e antisemiti. Giovani costretti ad apprezzare un’opera che calunnia il popolo ebraico"
Il punto e’ che Gherush92 gode dello status di consulente speciale per il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e svolgerebbe progetti di educazione allo sviluppo, diritti umani, risoluzione conflitti, razzismo, antisemitismo, islamofobia…ecc.ecc….
Credevo fosse uno scherzo, una di quelle notizie che girano on line per disturbare..e poi puntualmente ne e’ svelata "la bufala". Invece è realta..
Non so come abbiate reagito voi, ma sono stati in tanti a far sentire la propria voce; ecco alcuni commenti:
"Mi pare un ennesimo delirio del politically correct, unito ad una assoluta mancanza di senso storico" afferma all’Adnkronos Giulio Ferroni, storico della letteratura, critico letterario e scrittore, professore ordinario di letteratura italiana alla Sapienza di Roma. "La Divina Commedia va letta nel suo contesto storico. Ci si potrà pure mettere qualche nota in più – prosegue Ferroni – ma sarebbe follia rinunciare allo studio di un capolavoro che ha contribuito a costruire l’immagine dell’umanità, pur partendo dai suoi ovvi limiti storici. La Divina Commedia ha anzi aperto la via al progresso, al riconoscimento dell’altro".
Duro il commento anche di Maurizio Cucchi, poeta, critico letterario e traduttore. "I vantaggi che si possono trarre dalla lettura e dallo studio della Divina Commedia sono così tanti che affermazioni di questo genere sono soltanto ridicole – sottolinea Cucchi – Se non si capiscono i vantaggi che un poema come la Divina Commedia, che forse è il più grande di tutti i tempi e di tutte le letterature, è in grado di dare, siamo davvero di fronte alla dittatura dell’ignoranza".
"Ma è uno scherzo? Il nostro passato non si cancella – replica alla proposta Edoardo Nesi, premio Strega nel 2011 – La Divina Commedia fa parte della storia della letteratura mondiale: bisognerà che questa idea revisionista che gira per il mondo si plachi prima o poi. E che qualcuno rientri nel senso comune". ‘E’ come se si volesse raddrizzare la Torre di Pisa – aggiunge lo scrittore – come se il passato dovesse essere piegato alle esigenze più bizzarre del presente. Sono del tutto contrario a queste proposte".
Per il presidente dell’Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola (Anp), Giorgio Rembado, abolire lo studio della Divina Commedia "non avrebbe senso", mentre può averne corredare l’apparato critico che l’accompagna in materia di razzismo, omofobia, islamofobia e simili, tenendo comunque presente che l’opera di Dante non può certo essere giudicata con i criteri di oggi.
"L’unico commento che si può fare, prima di mettersi a ridere, è giù le mani dalla Divina Commedia" è la reazione di Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, rete trasversale italiana per i Diritti Civili che si batte appunto contro razzismo, omofobia, antisemitismo e discriminazioni in generale. "E un’opera magna riconosciuta dal mondo, è figlia del suo tempo come lo era Dante. Prendersela con la Divina Commedia è come prendersela con la Bibbia. E poi nella nostra scuola, anche se messa un po’ male, la si studia con una forte storicizzazione, a tutto merito dei professori", rimarca Mancuso.
Secondo Franco Grillini, presidente di Gaynet, "la Divina Commedia va contestualizzata nel periodo in cui è stata scritta. Io che pure sono un fautore del politicamente corretto credo che in questo caso si esageri, che ci sia un eccesso di politically correct".
Sulla questione interviene inoltre un Gigi Proietti perplesso e lievemente incredulo. "La Divina Commedia l’ho studiata a scuola, come tutti e con i limiti di tutti – dice – l’ho riletta da adulto rivalutandola e poi l’ho interpretata da attore e non mi pare proprio di essere diventato razzista né omofobico. E poi per gli italiani Dante è l’Italia, in qualche modo la rappresenta". ‘Che Dante sia una colonna portante della nostra cultura, della nostra lingua, non c’è certo bisogno che lo dica io. E’ ridicolo giudicarlo con il metro di oggi e poi io diffido sempre di coloro che dicono che bisogna eliminare qualcosa", aggiunge Proietti, che spesso ha prestato la sua arte di attore in letture dantesche. E conclude: "Non mi risulta che Dante sia stato diseducativo per qualcuno, altro che cancellare lo studio della Divina Commedia, fosse per me nelle aule si dovrebbe dare più spazio al latino".
A commentare all’Adnkronos la proposta dell’associazione ‘Gherush92’ è anche Magdi Cristiano Allam, per il quale "una posizione del genere è una violazione di quella che è la specificità di un’opera d’arte, di un capolavoro della letteratura mondiale che ha un contesto storico e culturale specifico, che fuoriesce da quelli che possono essere degli schemi valutativi moraleggianti. Rappresenta un faro che ha illuminato la cultura europea".
(Il 22 marzo 2008, durante la Veglia pasquale, ha ricevuto il Battesimo, la Cresima e l’Eucaristia in San Pietro da papa Benedetto XVI, abbandonando l’islam del quale ha detto: "al di là della contingenza che registra il sopravvento del fenomeno degli estremisti e del terrorismo islamico a livello mondiale, la radice del male è insita in un islam che è fisiologicamente violento e storicamente conflittuale".’[17]
E cosa dovremmo fare? gli striscioni la scritta "GIU’ LE MANI DALLA DIVINA COMMEDIA?"Io semplicemente rispondo con la preghiera che nell’ultimo canto del paradiso dantesco San Bernardo rivolge alla vergine:
Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì che il suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura….