Colpo alla “Banca Popolare di Lodi” di Bordighera:sarebbe stato Massimiliano Uva, rapinatore seriale

31 marzo 2012 | 09:28
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Colpo alla “Banca Popolare di Lodi” di Bordighera:sarebbe stato Massimiliano Uva, rapinatore seriale
Colpo alla “Banca Popolare di Lodi” di Bordighera:sarebbe stato Massimiliano Uva, rapinatore seriale
Colpo alla “Banca Popolare di Lodi” di Bordighera:sarebbe stato Massimiliano Uva, rapinatore seriale

Nel pomeriggio di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Bordighera, diretto dal M.A. s.U.P.S. Carlo Rivetti, hanno eseguito un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal G.I.P. Tribunale di Sanremo

Nel pomeriggio di ieri i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Bordighera, diretto dal M.A. s.U.P.S. Carlo Rivetti, hanno eseguito un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal G.I.P. Tribunale di Sanremo, su richiesta del Pubblico Ministero Barbara Bresci, che ha coordinato le indagini, a carico di Massimiliano Uva , 35enne, foggiano, pluripregiudicato per la rapina compiuta a metà settembre 2010 nella “Banca Popolare di Lodi” di Bordighera.

I PARTICOLARI
Il 13.09.2010, un individuo, nell’orario di chiusura, con una calza da donna come travisamento, entra all’interno della “Banca Popolare di Lodi”, di via Vittorio Emanuele di Bordighera. Armato di una pistola, che tiene nascosta nella tasca della felpa, minaccia un’impiegata e la direttrice e si impossessa di euro 3675 in contanti, custoditi all’interno di una cassa. Per assicurarsi la fuga le fa sdraiare sul pavimento e le chiude in bagno, per poi allontanarsi.

Quattro giorni dopo, il 17 settembre, viene rapinato il Monte dei Paschi di Siena di Imperia.

Tra i due fatti vi sono molte analogie. La principale: il rapinatore indossa rigorosamente felpa, pantaloni e scarpe griffate.
E’ la stessa persona e, grazie anche allo scambio informativo con i colleghi della Compagnia di Imperia che si stanno occupando della rapina dei Monte dei Paschi, le indagini si dirigono verso Massimiliano Uva , all’epoca ricercato poiché colpito da altre tre distinte ordinanze di custodia cautelare per diverse rapine in Banca messe a segno nel Nord d’Italia.
Ad ottobre la svolta: Uva viene arrestato per i tre provvedimenti e successivamente per la rapina di Imperia.
A questo punto le indagini dei Carabinieri della locale Compagnia e della Procura si indirizzano sui pochi, ma decisivi, elementi acquisiti e necessari per avere la prova della colpevolezza dell’Uva  per la rapina di Bordighera: una busta toccata dal rapinatore e lasciata in Banca e la presenza dell’Uva in quel periodo a Bordighera.

Poi la svolta: le impronte lasciate dal rapinatore sulla busta sono quelle di  Massimiliano Uva. In più diversi testimoni confermano di averlo visto nella zona, pochi giorni prima e dopo la rapina, in compagnia di una signorina avvenente e sempre impeccabilmente “griffato”, con una grande disponibilità di denaro contante. Inoltre, particolare importante, il giorno dopo la rapina, in un bar di Bordighera, mentre faceva colazione, leggendo un quotidiano, si era soffermato sulla pagina che riportava la notizia della rapina, esprimendo parole di apprezzamento per il rapinatore che era riuscito a eludere l’intervento delle forze di polizia.

Sono le conferme che servivano: ieri pomeriggio il rapinatore seriale è stato raggiunto dal provvedimento di arresto del G.I.P. di Sanremo nel carcere di Ravenna, dove si trovava ristretto per altri procedimenti penali.