Blitz di Finanza e Polizia Postale a Imperia, ARRESTATI Francesco Caltagirone e Carlo Conti






L’imprenditore dopo essere stato interrogato per 2 ore in caserma, è stato trasferito nel carcere di Imperia
ULTIM’ORA: alle 14.40 termina l’interrogatorio di Conti
Stamani a Imperia la Polizia Postale e la Guardia di Finanza sono intervenute in Comune dove era previsto un incontro tra il sindaco Paolo Strescino e Francesco Bellavista Caltagirone, presidente dell’Acquamare ed ha prelevato il noto imprenditore romano proprio mentre saliva le scale del comune di Imperia, dove avrebbe dovuto incontrarsi con il sindaco.
Assieme a lui è stato arrestato ( a Sanremo) Carlo Conti, ex direttore della Porto di Imperia Spa, il quale, prima di essere tradotto nel carcere imperiese, è stato interrogato per due ore dalla dalla Polizia Postale.Entrambi sono stati arrestati per ordine della Procura di Imperia nell’ambito di un’inchiesta per irregolarità e corruzione relativa alla costruzione del nuovo porto turistico di Imperia. La misura di custodia cautelare nei suoi confronti, voluta dal pm di Imperia Maria Antonia Di Lazzaro, e firmata dal gip, è stata emessa per truffa aggravata – in concorso – ai danni dello Stato .
Sarebbero state ammesse due misure di custodia cautelare nella zona di Roma. L’imprenditore Caltagirone dopo essere stato interrogato per 2 ore in caserma, è stato trasferito nel carcere di Imperia. Ha nominato due avvocati: Diodato di Roma e Moroni di Sanremo. Carlo Conti è difeso dall’avvocato del foro di Sanremo, Alessandro Mager
Indagati a piede libero anche Paolo Calzia, 69 anni, di Imperia, che all’epoca dei fatti contestati era direttore generale del Comune di Imperia; Delia Merlonghi, 67 anni, di Roma, legale rappresentante della società di Caltagirone Acquamare, e Domenico Gandolfo, già direttore della Porto di Imperia, Beatrice Cozzi Parodi, socia di Imperia Sviluppo, la società composta da privati che detiene il 33 per cento delle azioni della Porto d’Imperia Spa (33% lo detiene il Comune e l’altro 33 Acquamare). Altro funzionario coinvolto il dirigente tecnico comunale Ilvo Calzia, che nel frattempo è stato sospeso da incarichi pubblici.
La Porto di Imperia spa è la società che ha in concessione i lavori di costruzione del nuovo approdo.
Non risulterebbe indagato Domenico Gandolfo, che in una mail inviata alla nostra redazione afferma: "Poiché io non ho mai ricevuto alcun avviso di garanzia relativo all’indagine in oggetto che riguarda peraltro fatti avvenuti in epoca successiva alla mia qualifica di direttore generale della Porto di Imperia Spa (di cui non sono mai stato Presidente) Le chiedo cortesemente di rettificare l’articolo in oggetto e di darne correzione nelle stesse forme con cui è stata data la notizia non veritiera".
IL PROCURATORE DI IMPERIA CONFERMA GLI ARRESTI
Il Procuratore della Repubblica di Imperia, Giuseppa Geremia, nel confermare i due arresti, ha affermato: "Stiamo indagando su una truffa dell’ordine di alcune centinaia di migliaia di euro, inferiore al milione di euro. Le indagini sono partite su una segnalazione della Polizia Postale. Gli arresti sono motivati anche da un possibile pericolo di fuga e di inquinamento delle prove. Nel corso della mattinata sono state effettuate perquisizioni a Sanremo e a Imperia. Caltagirone e Conti si trovano ora in carcere a Imperia. Nei prossimi giorni ci saranno gli interrogatori, l’inchiesta non è conclusa e ci sono diversi altri indagati"". Geremia inoltre specifica:"nell’inchiesta non è conivolto nessun parlamentare" con ovvio riferimento all’ex ministro Claudio Scajola, che le voci incontrollate delle prime ore avevano – erroneamente – inserito nel registro degli indagati. Sempre il Procuratore capo di Imperia, molto "abbottonato" nelle sue dichiarazioni, conclude con un laconico e salomonico:"i processi si fanno in tribunale e non sui giornali"
LA RICOSTRUZIONE DELLE INDAGINI
L’inchiesta sul porto ha avuto le sue prime mosse nel 2010 con l’obiettivo di chiarire le modalità di assegnazione della concessione delle aree alla “Porto Imperia spa”, la cordata di società con azionisti, ciascuno al 33,3 per cento: il Comune di Imperia; l’Acquamare (società che fa capo al costruttore Francesco Bellavista Caltagirone) e un gruppo di imprenditori locali. In un primo step processuale, il pubblico ministero Maria Antonia Di Lazzaro indagò con le accuse di associazione a delinquere finalizzata al falso, reato commesso in concorso: l’ex ministro Claudio Scajola, Francesco Bellavista Caltagirone e gli amministratori e dirigenti della Porto di Imperia Spa: l’ex presidente Paolo Calzia, il direttore generale e amministratore delegato Carlo Conti e l’ex direttore Domenico Gandolfo. Secondo il pm, l’operazione di affidamento dei lavori a vantaggio di Caltagirone sarebbe stata ispirata da un piano realizzato dall’ex ministro con la partecipazioni di amministratori imperiesi.
La conoscenza tra Caltagirone e Scajola non sarebbe stata casuale, ma pilotata dal ministro (non meglio precisato). Un viaggio in elicottero nell’ottobre 2003 avrebbe stabilito l’approccio con gli imprenditori. Nel 2011, l’allora dirigente dell’Ufficio Porto e Demanio del Comune, Pierre Maria Lunghi, revocò la concessione e la controparte presentò un ricorso al Tar. I lavori del porto di Imperia sono iniziati nel 2007. Si parla di un’opera da oltre 120 milioni di euro.