Apprendistato, disciplinata la normativa nel terziario distribuzione e servizi

24 marzo 2012 | 11:41
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Apprendistato, disciplinata la normativa nel terziario distribuzione e servizi

Raineri (FISASCAT): “Nuove opportunità occupazionali per i giovani e le donne con il supporto della bilateralità e dei fondi interprofessionali”

Il contratto di apprendistato sarà la forma prevalente di ingresso al lavoro nei settori del terziario, distribuzione e servizi così come riformato lo scorso anno dal Dlgs 167/2011 e nelle tre tipologie in esso previste ossia per la qualifica ed il diploma professionale, professionalizzante o contratto di mestiere e di alta formazione e ricerca.  Lo hanno stabilito i sindacati del terziario Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs Uil e l’associazione datoriale Confcommercio firmando oggi a Cernobbio (Co) l’accordo sulla disciplina del contratto di apprendistato con il duplice obiettivo di favorire l’incremento dell’occupazione giovanile e di promuovere nel contempo lo sviluppo del settore e la capacità competitiva nei mercati internazionali.

Nel merito l’intesa, che avrà decorrenza dal 26vaprile 2012, prevede che i giovani di età compresa tra i 18 ed i 29 anni potranno essere assunti con il contratto di apprendistato professionalizzante e/o di alta formazione e ricerca mentre per i giovani che abbiano compiuto i 15 anni e fino al compimento del 25° anno di età potranno essere assunti con il contratto per la qualifica ed il diploma professionale.

L’apprendista avrà diritto allo stesso trattamento normativo previsto dal contratto nazionale del terziario distribuzione e servizi del 6 aprile 2011 per i lavoratori appartenenti alla medesima qualifica professionale, compresa l’iscrizione al fondo di assistenza sanitaria integrativa Est e all’adesione al fondo di previdenza complementare Fon.Te..

Il piano della formazione erogata dal fondo interprofessionale del terziario For.Te., da svolgersi in aula, on the job nonché a distanza (fad) ed e learnig attraverso strumenti di teleaffiancamento o videocomunicazione da remoto, dovrà essere precedentemente approvato dalla Commissione dell’Ente Bilaterale territoriale prevista dal contratto nazionale che dovrà anche verificare la congruità del rapporto numerico fra apprendisti e lavoratori qualificati stabilito nel rapporto di 1 qualificato per 1 apprendista. La commissione inoltre dovrà verificare che l’impresa abbia confermato in servizio almeno l’80% dei contratti di apprendistato precedentemente avviati.

L’ attività formativa riguarderà la conoscenza dei servizi di settore, il contesto aziendale, i metodi di lavoro, le tecnologie utilizzate, le innovazioni di prodotto, processo e contesto, la merceologia alimentare,  le misure di sicurezza individuale e tutela ambientale e prevede anche lo svolgimento di un modulo unico di apprendimento delle competenze di base e trasversali di ulteriori 40 ore sulle materie inerenti il rapporto di lavoro, l’organizzazione le misure a tutela della sicurezza, la comunicazione ed comportamenti relazionali.

“La disciplina del contratto di apprendistato nei settori polverizzati del terziario, distribuzione e servizi potrà essere la giusta risposta al ristagno occupazionale che ha caratterizzato in questi ultimi anni il mercato del lavoro nei settori privati – ha commentato il segretario nazionale della Fisascat Ferruccio Fiorot – Con questo accordo abbiamo fortemente voluto caratterizzare per i settori commerciali i percorsi di apprendistato prevedendo per le diverse qualifiche una formazione professionale mirata e volta alla realizzazione di quella che è la vera finalità del nuovo apprendistato ossia qualificare i lavoratori per qualificare il settore per meglio competere anche a livello internazionale”.

“Il sindacato del terziario è consapevole che il vero problema del nostro Paese è la mancanza di occupazione per i giovani e le donne. La nuova disciplina del contratto di apprendistato nei settori del terziario, della distribuzione e  dei servizi proprio nei giorni della definizione della riforma del mercato del lavoro vuole rappresentare una grande opportunità per l’ingresso nel mercato del lavoro in un settore che, nonostante la crisi, si conferma tra quelli a forte densità occupazionale  con oltre 6milioni e mezzo di  addetti ed è prevedibile che superata questa fase di mergenza potrà riprendere la sua espansione – ha aggiunto il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri –  L’intesa siglata ribadisce ancora una volta l’importanza del ruolo degli enti bilaterali e dei fondi interprofessionali che dovranno sempre più affermarsi come grandi promotori nella realizzazione di politiche attive di sostegno al lavoro ed al reddito degli addetti dei settori polverizzati del terziario”.