25 Marzo, V Domenica di Quaresima, Domenica di Carità
Per la Quaresima di Carità 2012 il vescovo propone di sensibilizzare le comunità parrocchiali, i gruppi, le associazioni, affinché vi sia una risposta alle necessità delle persone che versano in situazioni di disagio, attraverso la raccolta di aiuti
Nel messaggio per la Quaresima di quest’anno il Papa ci invita a meditare su questa frase della lettera agli Ebrei: “ Prestiamo attenzione gli uni gli altri per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone” (Eb. 10,24)
Il Papa definisce la carità “cuore della vita cristiana” e ci chiede di sentirci responsabili verso i fratelli riscoprendo la fraternità. Non dobbiamo mostrarci estranei e indifferenti agli altri nascondendoci dietro il rispetto per la «sfera privata».
Anche oggi risuona con forza la voce del Signore che chiama ognuno di noi a prendersi cura dell’altro.
Il Papa si interroga: “Che cosa impedisce questo sguardo umano e amorevole verso il fratello? Sono spesso la ricchezza materiale e la sazietà, ma è anche l’anteporre a tutto i propri interessi e le proprie preoccupazioni. Mai dobbiamo essere incapaci di «avere misericordia» verso chi soffre; mai il nostro cuore deve essere talmente assorbito dalle nostre cose e dai nostri problemi da risultare sordo al grido del povero.”
Sono parole forti, profonde, parole che devono stimolarci.
Come possiamo noi, nella nostra vita quotidiana, in parrocchia nella nostra diocesi, vivere la carità?
Forse possiamo viverla ogni volta che ascoltiamo una persona in difficoltà, ogni volta che stiamo attenti ai bisogni di chi vive nel nostro condominio, ogni volta che proviamo a stare accanto a chi ha problemi di salute mentale, ogni volta che parliamo senza pregiudizi con una persona straniera.
Tra queste vi sono persone che vivono problemi gravi e complessi che richiedono l’intervento di volontari o operatori formati e con esperienza, per conoscere in profondità le situazioni e immaginare percorsi di aiuto, molto spesso di lunga durata, in collaborazione con i servizi sociali del territorio e l’ASL.
E’ il caso ad esempio delle persone che vivono in strada, spesso a causa di vicende familiari dolorose oppure per l’abuso di sostanze, per il vizio del gioco o per fragilità personale.
I servizi di ascolto e accoglienza della Caritas hanno lo scopo di aiutare chi è finito ai margini, chi è rimasto escluso da una società in cui spesso vale solo l’efficienza, in cui il valore della persona dipende soprattutto dalla sua competitività.
Vogliamo invitarvi ad assumere uno sguardo diverso per guardare la persona nel suo insieme, col suo carico di sofferenze e di umanità.
E’ quindi importante cercare di ascoltare sia le tante persone che passano per le nostre città, spesso migranti che cercano un futuro migliore in Francia o in altri paesi europei, sia le persone residenti, italiane e straniere. Le strutture della Caritas cercano di dare una risposta a chi è sulla strada, nel primo caso l’accoglienza è limitata ad alcuni giorni, nel secondo caso operatori e volontari cercano di pensare a progetti personali di riabilitazione che possono durare anche molti mesi.
Nel 2011 sono state accolte 224 persone: 48 donne e 176 uomini.
Un’altra attenzione che vogliamo proporvi in questa Domenica di carità è la situazione dei detenuti del carcere di Sanremo.
Grazie alla presenza costante del cappellano, di alcune suore e volontari, la Chiesa si fa prossima a questi nostri fratelli che hanno commesso degli errori.
Le necessità sono varie, oltre all’assistenza spirituale vengono dati piccoli ma importanti aiuti che possono servire ad alleviare lo stato di detenzione.
La condanna ricevuta non deve infatti tramutarsi in una sofferenza fine a se stessa ma in un percorso di recupero.
In questa domenica di carità vi invitiamo dunque a sostenere le strutture di accoglienza della Caritas e ad aiutare i detenuti del carcere di Sanremo.Chi volesse impegnarsi in prima persona come volontario può contattare la Caritas diocesana.
Ulteriori informazioni sul sito: www.caritasventimigliasanremo.org
Concludiamo con le parole del Papa: “La carità verso i fratelli, di cui è un’espressione l’elemosina – tipica pratica quaresimale insieme con la preghiera e il digiuno – si radica in questa comune appartenenza. Anche nella preoccupazione concreta verso i più poveri ogni cristiano può esprimere la sua partecipazione all’unico corpo che è la Chiesa. Attenzione agli altri nella reciprocità è anche riconoscere il bene che il Signore compie in essi e ringraziare con loro per i prodigi di grazia che il Dio buono e onnipotente continua a operare nei suoi figli.”
Caritas diocesana di Ventimiglia e Sanremo