Stasera la cronaca sovrana in Consiglio a Sanremo: si parla dei maltrattamenti alla clinica Borea
L’indagine, ha coinvolto anche Rosalba Nasi, la direttrice: moglie del senatore del Pdl Gabriele Boscetto.
Appena terminata la discussione sui recenti furti al Casinò di sanremo, l’assise inizia ora a parlare, con la stessa modalità di prima (5 minuti a gruppo) dei fatti di cronaca occorsi , lo scorso mese, all Clinica Borea: i maltrattamenti sugli anziani, tremendamente descritti nei filamti della Guardia di Finanza. l’indagine, ha coinvolto anche Rosalba Nasi, la direttrice: moglie del senatore del Pdl Gabriele Boscetto.
UN ESTRATTO DEGLI INTERVENTI:
Daniela Cassini: "La colpa è da individuare in tutto il Cda della clinica Borea. E’ impensabile che Rosalba Nasi facesse tutto da sola.
Andrea Gorlero: Il consiglio d’amministrazione, nella sua globalità, ha una responsabilità oggettiva molto grave. L’istituto Borea rappresenta un equivoco all’interno del panorama cittadino quanto in quello nazionale. La sua privatizzazione deriva da un a norma molto rozza emanata dall’amministrazione provinciale, a guida Biasotti, nel 2000. A riguardo della presidenza Nasi posso dire che, da parte sua, per lo meno c’è stata una gravissima superficialità nel suo atteggiamento. La clinica Borea poi, è un’anomalia: non è privata ne pubblica.Non può rimanere in mezzo a un guado: bisogna fare delle scelte e il consiglio comunale deve far si che questo diventi pubblico. Sempre il Comune si deve costituire parte civile.
Eugenio Nocita: Chiunque abbia avuto un ruolo all’interno del Borea non poteva non vedere il dolore sul volto di quelle persone. Il sistema di controllo è stato quinti totalmente inefficace. Ora bisogna mettere la struttura in mano a dei professionisti. Mi auguro che a breve il borea venga riaperto vista la carenza di posti del genere in provincia.
Giuseppe Sbezzo Malfei: Mi auguro che magistratura persegua tutti quelli che hanno sbagliato. Questa situazione ha causato un grave danno d’immagine in tutta Italia e , tramite Internet in tutta l’Europa. Noi come gruppo sollecitiamo un sistema di controllo all’interno della struttura, per tranquillizzare i parenti dei degenti.