Mafia nel Ponente: ex appartenente forze dell’ordine commenta le dichiarazioni del magistrato Canepa

8 febbraio 2012 | 06:57
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Mafia nel Ponente: ex appartenente forze dell’ordine commenta le dichiarazioni del magistrato Canepa

“I cittadini devono rendersi conto che c’è un problema per risolverlo e affrontarlo come coscienza civica. Non bisogna aspettare che arrivino i carabinieri. Bisogna fermarsi un pochino prim

In relazione ai recenti scioglimenti di Consigli Comunali sono rimasto profondamente colpito dalle parole del Magistrato Antimafia Dottoressa Canepa che ha testualmente affermato “I cittadini devono rendersi conto che c’è un problema per risolverlo e affrontarlo come coscienza civica. Non bisogna aspettare che arrivino i carabinieri. Bisogna fermarsi un pochino prima".

In qualità di ex appartenente alle Forze dell’Ordine ricordo con precisione che, a cavallo tra gli anni 80 e gli anni 90 (ma anche prima per la verità) il SIULP (Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia, che all’epoca comprendeva anche l’attuale SILP-CGIL) aveva denunziato a gran voce il problema della criminalità organizzata in genere e delle infiltrazioni mafiose esistenti nella provincia di Imperia (peraltro in quel periodo molto più larvate in quanto si aveva interesse che la provincia di Imperia rimanesse “tranquilla” per consentire il transito nella vicina Francia – esistevano ancora le frontiere – di personaggi malavitosi latitanti).

L’allora segretario provinciale Andrea Repetti era riuscito, per la prima volta (e, credo, unica) ad ottenere che una delegazione del sindacato prendesse parte ad un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica alla quale avevano presenziato, altresì, come di consueto, Questore, Comandante provinciale dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, Sindaci e vari esponenti politici appunto provinciali. Lo scopo del SIULP era quello di attirare l’attenzione proprio sullo specifico problema della criminalità (anche mafiosa) che riteneva essere sottovalutato.

A quella convocazione il Prefetto Piccolo (ma forse sarebbe più corretto dire un piccolo prefetto) aveva invitato l’allora Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Imperia (credo si trattasse del Dr. Bruno). Alle esternazioni del SIULP, che asseriva essere in grado di fornire dati concreti sull’allarme che si intendeva lanciare, il Prefetto aveva sollecitato il Procuratore della Repubblica presente a procedere ai sensi di legge qualora fossero state divulgate notizie coperte dal segreto istruttorio. Di fatto aveva impedito al SIULP di dimostrare quanto si andava affermando in quanto, essendo presenti anche persone non appartenenti alle Forze di Polizia, si sarebbe giocoforza violato il segreto istruttorio.

In quella circostanza il SIULP ha dato prova di grande forza di carattere abbandonando la riunione in segno di protesta (a quelle condizioni la convocazione aveva perso il senso per il quale era stata richiesta) contrariamente ai signori Comandanti Provinciali delle varie forze di Polizia (e ai politici) che avevano invece continuato ad ascoltare, e ad avvalorare, le str……anezze profferite dal Prefetto Piccolo.

Inoltre, nel corso degli anni, sono sempre rimaste inascoltate le reiterate richieste di aumento di personale e mezzi in favore delle Forze dell’Ordine, indispensabili per poter ottenere il controllo del territorio, richieste che, per contro, trovavano ristoro in occasione di importanti manifestazioni (ad esempio carri fioriti e festival di Sanremo) magari anche per vigilare sui posti riservati alle Autorità.
Il SIULP, negli anni, è sempre stato tacciato di disfattismo e di essere causa, con la sua costante denunzia sul pericolo criminalità, del continuo calo di turisti in Provincia: neppure di fronte ad eloquenti e significativi dati statistici che indicavano la provincia di Imperia come una Provincia ad alto tasso delinquenziale i responsabili delle Istituzioni hanno mai preso coscienza della realtà, continuando a fare orecchie da mercante.

Orbene, dottoressa Canepa, è sicuramente vero che i cittadini devono acquisire una coscienza civica , ma è altrettanto vero che, se nessuno ci ascolta, diventa inutile e deprimente parlare.
Renzo Tondodimamma