L’ondata di gelo abbatutasi sulla Liguria provoca aumenti ingentissimi della bolletta energetica

Si contano già i primi danni a colture in pien’aria, oliveti e boschi
“Costi per il riscaldamento schizzati alle stelle per gli agricoltori. Si deve ricorrere massicciamente al riscaldamento delle serre, con gli impianti al massimo e costantemente accesi per evitare che gelino le tubature. Con il gasolio a costi record – con un aumento che supera in Italia i 250 milioni di euro in un anno – è un ulteriore salasso per le imprese agricole; ed ora i conti in rosso rischiano di aggravarsi ulteriormente”. Lo sottolinea Confagricoltura Liguria che sta monitorando costantemente la situazione maltempo.
"Purtroppo – continua la nota – è previsto un ulteriore peggioramento meteo climatico nel prossimo weekend. Le temperature, già ovunque ben al di sotto degli zero gradi, con picchi nell’entroterra di meno quattordici, rischiano di compromettere irrimediabilmente non solo le colture in pien’aria, ma anche gli oliveti e l’intero patrimonio boschivo ligure".
“L’agricoltura – spiega Confagricoltura Liguria – è nella morsa del gelo con le attività in pieno campo bloccate per le produzioni orticole e floricole ed i raccolti persi. Se le temperature dovessero scendere a livello polare per più giorni, sotto i –15 gradi, potrebbero esserci danni permanenti anche per le piante d’ulivo e per i vivai”.
"Molti agriturismi sono isolati – aggiunge Confagricoltura Liguria – a causa della neve ghiacciata e dei numerosissimi alberi caduti. Anche i boschi liguri, e quindi il comparto forestale, stanno pagando un durissimo prezzo con migliaia di alberi abbattuti sotto il peso delle abbondanti nevicate o spaccati dal gelo".
“Non è la neve in sè a preoccupare – avverte l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – anzi, da un certo punto di vista, è positiva perché le medie stagionali stavano ingannando le piante, che ‘sentivano’ già l’arrivo della primavera. Creano problemi le irregolarità dell’andamento climatico, quali le gelate improvvise. E, soprattutto, aumentando a dismisura i costi del riscaldamento delle serre, si aggravano i costi produttivi”.
Ripercussioni sul comparto, infine, si hanno anche per colpa delle difficoltà di trasporto legate al divieto di circolazione temporaneo dei tir nel Centro-Nord, attuato nei giorni scorsi, nonchè alle autostrade in tilt e alle strade interne impraticabili.
“Oltre tutto ritorna il rischio della speculazione sui prezzi al consumo – conclude l’Organizzazione degli imprenditori agricoli -. Nei giorni scorsi sulle piazze del Nord ci sono stati rincari del 15-20%, non sempre giustificati dalle situazioni critiche determinate dal maltempo, che hanno generato un rialzo dei listini in maniera incontrollata”.