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Il Sel sui maltrattamenti alla clinica Borea:la solidarietà non va inglobata nella logica di mercato

16 febbraio 2012 | 02:15
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Il Sel sui maltrattamenti alla clinica Borea:la solidarietà non va inglobata nella logica di mercato

…E’ noto che la progettualità e la realizzazione di interventi in ambito sociale negli ultimi anni sono state e sono tuttora soggette a logiche che obbediscono a criteri di economicità…

Il Laboratorio Sanremese – Circolo Ponente Ligure di Sinistra Ecologia Libertà interviene sulla vicenda dell’Istituto Borea.

Dall’ufficio politico di SEL: « Quanto è accaduto in termini di vessazioni e maltrattamenti da parte di operatori nei confronti degli ospiti anziani della struttura è in mano alla magistratura inquirente: verso di essa nutriamo il più profondo rispetto e attendiamo le sue conclusioni. Ci sembra però opportuno condividere alcune considerazioni in merito alla qualità del lavoro di chi opera in ambito sociale. E’ noto che la progettualità e la realizzazione di interventi in ambito sociale negli ultimi anni sono state e sono tuttora soggette a logiche che obbediscono a criteri di economicità, con talvolta il sacrificio degli aspetti di competenza e di professionalità che un tale tipo di servizio comporta. Le cooperative stesse che operano in ambito assistenziale ed educativo con tutte le categorie di soggetti deboli rischiano di lavorare risparmiando sul personale e sulla loro formazione, pena la loro fuoriuscita dal mercato per un carico di costi insostenibile. I progetti nel sociale sono talvolta soggetti, da parte degli enti committenti, a verifiche sui costi economici che sanciscono il valore del progetto, senza una considerazione, e tanto meno una verifica, della bontà e della qualità del lavoro svolto. Il risultato di questa cultura pseudo-manageriale in ambito sociale può essere la svalutazione delle persone alla stregua di merci, che hanno un costo, un rendimento e possono essere collocate e stipate come oggetti, senza la preoccupazione per l’aspetto umano, ovvero della sofferenza, della malattia, del disagio che dovrebbero essere la prima attenzione da parte del personale e di chi deve valutarne l’operato. In merito agli anziani del Borea, SEL contesta il loro spostamento in un’altra struttura, improvviso e senza la considerazione dell’importanza per soggetti deboli di mantenere i riferimenti conosciuti, senza richiedere loro né ai familiari, in situazione di stress, un ulteriore sforzo di adattamento. La soluzione migliore poteva essere quella di chiedere alla cooperativa di utilizzare il personale residuo che opera ancora all’interno della struttura e di rimpiazzare gli operatori rimossi dall’incarico, con personale all’altezza e preparato. SEL, in questo tempo di crisi, rivendica l’importanza del mantenere standards di qualità all’interno del lavoro sociale, nella cura e nel rispetto dell’altro. Diciamo alle amministrazioni che la crisi non deve intaccare questi standards ma al contrario, i servizi alla persona vanno sostenuti con investimenti strategici e oculati. Chiediamo di fermare i tagli al sociale e di mantenere e ricostruire reti di assistenza e di prevenzione del disagio. La cultura della solidarietà non va inglobata nella logica del mercato e del paradigma economico oggi dominante.