Associazione Nazionale Costruttori Edili chiede a Monti di adoperarsi per sbloccare i pagamenti

29 febbraio 2012 | 08:26
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Associazione Nazionale Costruttori Edili chiede a Monti di adoperarsi per sbloccare i pagamenti

“Ad oggi, dal Governo, non è stato fatto nessun passo concreto per rivedere il patto di stabilità e le stazioni appaltanti si trovano sempre più a dover decidere se violare i vincoli posti dal patto o continuare a non pagare le imprese”

La settimana scorsa il Comitato di Presidenza dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili ha dichiarato lo stato di default del settore, rivolgendosi a Monti, affinchè si adoperi per sbloccare i pagamenti, mettendo in campo misure capaci di ridare liquidità al comparto e rivedere il patto di stabilità.

I dati parlano chiaro: il PIL italiano, dopo la caduta del 6.1% nel biennio 2008-2009, ha registrato una crescita dell’1.5% nel 2010 e di appena lo 0.5% nella stima relativa al 2011. Le previsioni per l’anno in corso sono negative: -0.5% secondo l’Ocse e -1.6% per Confindustria.

Per il settore delle costruzioni, la crisi, iniziata nel 2008, non è ancora finita. I principali indicatori di contesto continuano a registrare segni negativi sotto il profilo produttivo e occupazionale: i dati Istat, riferiti ai primi nove mesi del 2011, mostrano un’ulteriore caduta degli investimenti nelle costruzioni e del numero degli occupati.

Rimane elevato anche il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni  da parte delle imprese operanti nel settore. Nel 2011 il numero di ore autorizzate ha raggiunto i 108 milioni, quasi il triplo rispetto al 2008 (40 milioni).

Le previsioni dell’Ance per il 2012 indicano un’ulteriore flessione degli investimenti in costruzioni del 3.8%. Nell’arco del quinquennio 2008-2012, il settore avrà perso il 24.1% in termini reali, riportandosi ai livelli di produzione di metà degli anni 90.

Anche sul territorio della Provincia d’Imperia, come evidenziato in una conferenza stampa tenutasi durante la kermesse del Festival di Sanremo da parte dell’intero comparto edile, e come coraggiosamente evidenziato sul palco dell’Ariston, da parte dello stesso Sindaco Zoccarato, la situazione è tutt’altro che rassicurante.

– Nell’arco di un anno, si è registrato un calo di ben 273.600 ore lavorate, circa il 20% in meno;
– in 4 anni si sono persi 1500 posti di lavoro e la massa salari è passata da 49 a 41 milioni di euro.

Per evitare che questo stillicidio porti al fallimento dell’intero settore – dice il Presidente della Sezione Edili di Confindustria Imperia, Olimpio Lanteri – è necessario trovare, subito, una soluzione per i crediti che le imprese vantano nei confronti della Stazioni Appaltanti, ampliare le risorse economiche per rilanciare lo sviluppo territoriale, con il supporto del sistema bancario, nonché sostenere le piccole e medie imprese, quali motore dell’economia nazionale.

Ad oggi, dal Governo, non è stato fatto nessun passo concreto per rivedere il patto di stabilità e le stazioni appaltanti si trovano sempre più a dover decidere se violare i vincoli posti dal patto o continuare a non pagare le imprese, che hanno puntualmente ed onestamente lavorato, ed anche rinunciare a fare una serie di opere assolutamente indispensabili ed improcrastinabili, quali la prevenzione e protezione del territorio, per evitare gravi rischi idrogeologici o lavori di manutenzione a scuole ed ospedali.

Da troppo tempo stiamo assistendo al dilagare della crisi, che, inesorabilmente si sta portando via la vita di tanti operai ed imprenditori, i quali non reggono alle stringenti difficoltà economiche, a seguito della perdita del lavoro ed alla mancanza di speranza nel futuro.

Ormai non si può più procrastinare il momento in cui affrontare il problema e chi porta le responsabilità è necessario che se le assuma davvero, ponendo in essere ogni atto possibile per fermare questa terribile deriva.

CONFINDUSTRIA IMPERIA