Presentata l’assemblea annuale di Confindustria Imperia




“Cercheremo con umiltà – dice Cepollina – di proporre dei suggerimenti perché la provincia di Imperia non continui a rimanere isolata”
Giovedì nell’annuale assemblea di Confindustria Imperia verrà fatto il punto sulla situazione economica della provincia che come ha sottolineato il presidente uscente Sandro Cepollina è davvero preoccupante. “Cercheremo con umiltà – dice Cepollina – di proporre dei suggerimenti perché la provincia di Imperia non continui a rimanere isolata”.
L’assemblea che si sarebbe dovuta tenere a luglio con la presentazione del nuovo presidente Alessandro Bocchio – oggi assente alla conferenza stampa per un infortunio che lo ha costretto ad andare al pronto soccorso – è stata ritardata, spiega Giuseppe Argirò, nella speranza, poi vanificata, della presenza del presidente di Confindustria Emma Marcegallia che aveva dato disponibilità per settembre-ottobre. Altro nome atteso sarebbe stato quello dell’attuale presidente del Consiglio Mario Monti, contattato prima che accettasse l’incarico di governo.
Alcune anticipazioni sulle tematiche dell’assemblea le dà Cepollina, non senza toni polemici come sulla situazione del porto di Imperia e del marcato dei fiori di Sanremo dove, accusa, non i suggerimenti di Confidustria non sono stati seguiti. “Servono persone capaci e competenti indirizzati alla logica del fare non dell’avere, ma del fare per il bene comune” afferma. L’analisi è ad ampio raggio: l’incapacità di attrarre gli investimenti esteri, la lentezza nella burocrazia e della giustizia civile, la mancanza di investimenti nella ricerca. Sulla situazione della provincia “Non c’è un albergo legato ad una grande catena in provincia d’Imperia”. Non manca anche l’autocritica agli industriali : “Non abbiamo una visione a lungo termine. Non abbiamo seguito le esigenze dei clienti e non abbiamo innovato. In questa provincia è stato troppo facile fare i soldi nel passato: si lavorava 4 mesi all’anno e si compravano appartamenti, pensando ‘fin che ce n’è ce n’è’.” Gli fa eco Argirò: “Ognuno deve agire sul proprio livello di competenza”.