Il no al reparto di maternità unico. Volpe: “Siamo pronti ad andare a Genova a rovesciare i tavoli”

3 gennaio 2012 | 12:58
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Il no al reparto di maternità unico. Volpe: “Siamo pronti ad andare a Genova a rovesciare i tavoli”
Il no al reparto di maternità unico. Volpe: “Siamo pronti ad andare a Genova a rovesciare i tavoli”
Il no al reparto di maternità unico. Volpe: “Siamo pronti ad andare a Genova a rovesciare i tavoli”

La Regione Liguria, venendo in deroga ad un patto siglato con i comuni della provincia di Imperia, ha infatti stabilito che i punti nascita dovranno essere unificati per ridurre le spese

Il futuro che attende i reparti di maternità degli ospedali di Imperia e Sanremo si prospetta molto difficile. La Regione Liguria, venendo in deroga ad un patto siglato con i comuni della provincia di Imperia, ha infatti stabilito che i punti nascita dovranno essere unificati per ridurre le spese, scatenando le ire di sindaci degli amministratori del ponente ligure. L’accordo prevedeva che in attesa della costruzione dell’ospedale unico con il quale si passerà da un DEA integrato di primo livello ad uno di secondo con l’aggiunta dei reparti di cardiochirurgia, neurochirurgia e grandi ustionati, i punti nascita non sarebbero stati toccati. “La Regione Liguria con un colpo di mano alla Fantomas ha cancellato l’accordo” ha detto l’assessore Luca Volpe delegato del sindaco in rappresentanza dei comuni, “voglio capire se gli assessori della provincia di Imperia Barbagallo e Cascini c’erano o dormivano” ha continuato.

La questione è seria. Ad oggi nell’ospedale di Imperia vi sono 1000 parti l’anno mentre in quello di Sanremo circa 600, ma nessuno dei due reparti è in grado di far fronte ad un totale di 1600 parti. L’adeguamento di una delle due strutture verrebbe a costare circa un milione di euro che non pare esattamente un risparmio. I termini e le modalità con cui l’accorpamento dovrebbe essere effettuato sono sconosciuti poiché la delibera regionale è secretata “come fosse il KGB” ha commentato l’assessore Volpe. L’obiettivo della regione di risparmiare con l’accorpamento togliendo uno dei due primari rischia quindi di generare dei costi maggiori. Secondo Giuseppe Lanteri, presidente della commissione sanità di Imperia “Non si capisce perché si debba distruggere due reparti che funzionano bene”.

A ciò si aggiunge il taglio dei contributi regionali alla sanità e soprattutto la vendita di 5 immobili che la Regione è intenzionata ad effettuare per ripianare i debiti delle ASL di La Spezia e Genova. Immobili che però erano stati donati in tempi passati a diversi comuni della provincia di Imperia. Oltre al danno pure la beffa.
La rabbia degli amministratori sta tutta nelle parole di Luca Volpe “Siamo pronti ad andare a Genova a rovesciare i tavoli”.