UcFlor e il futuro del Mercato dei Fiori. Parla Cristina Banaudo “ancora non siamo falliti”

5 dicembre 2011 | 12:58
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UcFlor e il futuro del Mercato dei Fiori. Parla Cristina Banaudo “ancora non siamo falliti”
UcFlor e il futuro del Mercato dei Fiori. Parla Cristina Banaudo “ancora non siamo falliti”
UcFlor e il futuro del Mercato dei Fiori. Parla Cristina Banaudo “ancora non siamo falliti”

“Speravamo che in 15 giorni la Maltauro rispondesse su questa ipotesi di transazione. Non abbiamo nessun elemento per dire che siamo falliti o chiuderemo”

“Vogliamo essere noi a spiegare cosa sta succedendo all’UcFlor”: così il presidente della cooperativa che gestisce il mercato dei fiori, Cristina Banaudo, fa il punto della situazione sull’andamento dell’ente alla luce del momento di crisi e del contenzioso con la Maltauro.

La presidente, ha comunicato che l’UcFlor ha infatti riaperto il servizio di vendita dell’asta deposito modalità manuale con cambio del sistema di fatturazione. UcFlor fissa i prezzi della fattura direttamente ai commercianti e i documenti di vendita vengono fatti a mano. Il servizio prevede una percentuale per la cooperativa, con il 10% dai produttori ed al 2% dai commercianti “E’ un tornare indietro – ha commentato il presidente – un aggravio di lavoro, ma è una decisione presa di concerto con i dipendenti per non fare rischiare i produttori e per continuare a dare un servizio, in attesa che la Maltauro risponda.” Continua infatti a rimanere appeso ad un filo il futuro dell’UcFlor, legato alle trattative con la Maltauro dopo l’offerta proposta dall’ente che eviterebbe il fallimento della stessa. La cifra che l’Ucflor dovrebbe versare alla Maltauro ammonta a 560 mila euro, importo che la cooperativa non potrebbe sopportare. La transazione che è stata offerta per chiudere la vicenda è di circa la metà della cifra, pari più o meno a 250 mila euro.

“Speravamo che in 15 giorni la Maltauro rispondesse su questa ipotesi di transazioneNon abbiamo nessun elemento per dire che siamo falliti o chiuderemo. Per la Maltauro siamo una “formichina”. Se riusciamo ad ottenere i soldi per la transazione UcFlor non fallisce. Siamo un po’ lo specchio dell’Italia – ha aggiunto Banaudo – tante critiche e mesi di parole ma ad oggi non c’è una proposta che dia garanzia ai produttori né da parte della politica né da parte delle associazioni di categoria. Noi riapriamo, aspettiamo la Maltauro e continuiamo a lavorare”.

La Banaudo, nel suo intervento, ha inoltre ricordato gli sforzi fatti dalla cooperativa (tagli sulle spese di circa 300.000 euro con un risparmio di gestione del 18% anno 2011) ma il “fango” gettato sulla cooperativa ha contribuito alla diminuzione degli introiti “con i creditori che non ci pagano perché pensano che falliremo”. E’ infatti di circa270.000 euro il totale di liquidità a credito Iva della cooperativa e di 300.000 Euro l’ammontare dei crediti verso aziende.

Una situazione delicata, con inevitabili ripercussioni sui pagamenti e personale. “Non so se questo è il testamento UcFlor, è stato un anno di battaglie e sarebbe una sconfitta per l’intero settore. Anche questo sarà un Natale pesante con possibili ritardi sulla tredicesima dei dipendenti. Abbiamo avuto 5 dimissioni con regolare pagamento del Tfr (il numero è sceso da 28 a 23 unità ndr), e corriamo il rischio di perdere i dipendenti buoni il cui apporto è fondamentale.”

Poi sulla battaglia politica: “Se non piace la compagine sociale di questa azienda cambiamo. Perché l’agricoltura/floricoltura deve essere bistrattatain questo modo? Ho chiesto aiuto al Comune e dato la disponibilità agli uffici a far vedere i conti, mi piacerebbe che qualcuno venisse e li guardasse. Se UcFlor muore cosa abbiamo? Il nulla”. Di fronte ad un futuro di incertezze, per UcFlor è certa l’impossibilità della fideiussione per la Maltauro la cui scadenza nei termini di presentazione è fissata al 22 dicembre “Noi non siamo in grado di darla. A questo punto ci auto liquidiamo prima o aspettiamo che vengano loro?”