Nuovo Piano Territoriale Unico: procedure più veloci e salvaguardia del territorio






Il piano ha come obiettivo la semplificazione delle procedure in materia urbanistica superando la sovrapposizione dei diversi piani urbanistici, regionale, provinciale e comunale tuttora vigenti e garantire allo stesso tempo la salvaguardia del territorio
Il nuovo Piano Territoriale unico è stato illustrato oggi presso la Sala dei Comuni della Provincia di Imperia alla presenza dell’assessore regionale alla pianificazione territoriale e urbanistica, Marylin Fusco e dell’assessore provinciale all’urbanistica Paolo Leuzzi.
Il piano ha come obiettivo la semplificazione delle procedure in materia urbanistica superando la sovrapposizione dei diversi piani urbanistici, regionale, provinciale e comunale tuttora vigenti e garantire allo stesso tempo la salvaguardia del territorio dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Alla stesura del piano, per la cui approvazione definitiva si dovrà aspettare circa un anno, parteciperanno anche le province e i comuni perché come ha sottolineato l’assessore Fusco “il piano non deve essere subito dalle province”. Gli enti locali potranno infatti avanzare le proprie proposte e modifiche nel rispetto delle competenze di province e comuni. La presentazione ad Imperia segue quelle già avvenute a Genova e Savona dove ha avuto riscontri molto positivi.
“I principi sono di costruire sul costruito e riqualificare l’esistente con la diminuzione dello sfruttamento del suolo e la salvaguardia delle aree agricole” ha detto Marylin Fusco. “Con questo piano le procedure verranno sveltite: non è possibile che una pratica rimanga per mesi ferma negli uffici di una sovrintendenza e poi essere negata; vi può essere il diniego, ma il cittadino lo deve sapere subito” ha aggiunto l’assessore Leuzzi.
Per quanto riguarda il ponente ligure le problematiche principali che dovranno essere affrontate sono quelle delle serre dismesse che non vengono eliminate per gli alti costi di smantellamento, della mancanza di parcheggi e della viabilità costiera perennemente congestionata ed infine dell’abbandono dell’entroterra.