Il rischio di una gestione occulta di Ingrasciotta dietro la “Coffee Time”: 3 indagati



Oltre a Giovanni Ingrasciotta, 51 anni, di Castelvetrano (Trapani), l’ex titolare della società, figurano anche iscritti nel registro degli indagati i nomi della figlia, Alessandra e dell’ex dipendente, Robertino Milone, quest’ultimo attuale proprietario
Sanremo – Sono tre gli indagati nell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Maria Paola Marrali, che ha dato incarico alla Dia di Genova di sequestrare la “Coffee Time”, la ditta di via Armea, a Sanremo, che vede distributori automatici di bevande, per la violazione delle disposizioni antimafia relative alla gestione patrimoniale.
Oltre a Giovanni Ingrasciotta, 51 anni, di Castelvetrano (Trapani), l’ex titolare della societa’, figurano anche iscritti nel registro degli indagati i nomi della figlia, Alessandra e dell’ex dipendente, Robertino Milone, quest’ultimo attuale proprietario.
Gli inquirenti ritengono che Ingrasciotta abbia venduto l’azienda alla figlia e che quest’ultima l’abbia rivenduta all’ex dipendente, per eludere l’adozione di misure patrimoniali antimafia nonchè provvedimenti interdittivi a stipulare contratti con la pubblica Amministrazione.
Ingrasciotta, infatti, e’ imputato in un altro processo per estorsione, per avere mostrato a un concorrente che gli aveva mancato di rispetto – Massimo Paravisi (resp. Ivs Italia, socia di maggioranza della DS azienda concorrente alla Coffe Time) – una vecchia copertina de “L’Espresso” con la foto del boss latitante, Matteo Messina Denaro, dicendo che era un suo parente. Il suo difensore, l’avvocato Andrea Rovere, dopo il sequestro avvenuto ieri, ha annunciato che leggera’ tutte le carte per valutare, se presentare o meno ricorso al tribunale del Riesame di Imperia.