Delitto di Vallecrosia: Caruso ricorda solo i primi 2 spari, poi il buio totale. Convalidato arresto

Ha, quindi, affermato di aver agito su provocazione della vittima, che gli avrebbe fatto il cosiddetto “segno della stecca”, che in ambito militare ha il valore del “ti ho fregato” oppure “non ti passa più”.
Ricorda solo il tragitto compiuto, dopo aver sparato i primi due colpi di arma da fuoco, mentre per gli altri nove, per lui e’ il buio piu’ totale. Si tratta di Sandro Caruso, 42 anni, l’appuntato scelto dei carabinieri, in servizio presso la Stazione di Vallecrosia, che ieri, intorno alle 14, ha ucciso a colpi di pistola il suo rivale in amore: Andrea Lorenzi, imprenditore floricolo, di 45 anni, di Camporosso. E’ accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dall’aver agito in qualità di pubblico ufficiale.
Oggi, il gip Laura Russo del tribunale di Sanremo, ha convalidato il suo arresto. All’interrogatorio, durato poco meno di un’ora, Caruso ha raccontato la sua versione dei fatti, confermando in pratica, quanto gia’ detto al pubblico ministero Antonella Politi, il giorno dell’omicidio e rispondendo alle domande di chiarimenti del giudice. Ha, quindi, affermato di aver agito su provocazione della vittima, che gli avrebbe fatto il cosiddetto “segno della stecca”, che in ambito militare ha il valore del “ti ho fregato” oppure “non ti passa più”.
Al segno ha, poi, affermato che è seguito un ghigno e a quel punto, il militare ha perso la testa e in preda a un raptus di follia ha scaricato undici colpi contro il suo rivale: nove sono andati a segno e due a vuoto. A quanto pare avrebbe iniziato a sparare dal parabrezza, ma il tragitto compiuto per gli altri nove ha detto di non ricordarselo. Quel giorno, Sandro era andato a prendere il figlio a scuola, perche’ essendo di licenza, era lui a tenere i bambini, la figlia frequenta un’altra scuola.
Ma mentre, come gia’ accaduto in passato, solitamente i due si ignoravano, quel giorno è successo qualcosa. Andrea, secondo quanto raccontato da Sandro, lo avrebbe provocato e lui ha scaricato la sua furia omicida. Stamani, il pubblico ministero Antonella Politi ha affidato l’incarico, in un’unica perizia, per l’autopsia (alla dottoressa Simona Del Vecchio) e per la ricostruzione balistica (all’ispettore Giovannino Roggio del gabinetto di polizia scientifica della Questura di Genova), con deposito dopo 90 giorni.