Confartigianato: balneari e Regione contro la direttiva europea Bolkenstein
La Regione ha così inviato una lettera al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Vasco Errani.
Come richiesto più volte anche dalla Confartigianato di Imperia, la Regione Liguria si è attivata sulla delicata questione della Direttiva Europea 123/2006 (conosciuta come Bolkenstein) che, tra le sue varie disposizioni, va a colpire pesantemente il settore dei balneari, in particolare mettendo a gara le concessioni demaniali marittime ad uso turistico.
“L’applicazione della direttiva Bolkenstein rischierebbe di far scomparire dal mondo produttivo tanti piccoli imprenditori e le relative famiglie – ha detto il presidente dei balneari della Confartigianato di Imperia Giovanni Canale – Una soluzione a questo problema, attraverso lo stralcio del nostro settore, sarebbe importante per le imprese balneari che, oltre ad essere una delle principali realtà socio-economiche tipiche del turismo locale, hanno anche una grande valenza a livello occupazionale”.
Il documento stabilisce regole quadro per la liberalizzazione dei beni demaniali e, di fatto, rischia di mandare all’asta le concessioni demaniali nel 2015. Tutto questo causerebbe la perdita dei diritti acquisiti e delle spese già effettuate nelle strutture e non ancora ammortizzate, creando una situazione di insicurezza che andrebbe ad impedire nuovi investimenti.
La Regione, dopo un ordine del giorno approvato dal consiglio Regionale il 22 novembre scorso in cui si chiede l’esclusione dall’evidenza pubblica delle imprese turistico-ricettive che operano sul demanio marittimo, ha così inviato una lettera al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Vasco Errani. Attraverso questa missiva, firmata dal presidente Claudio Burlando e dagli assessori regionali Marylin Fusco ed Angelo Bergalngieri, si chiede di "riaprire al più presto il confronto in sede di Conferenza delle Regioni sull’argomento, per poter arrivare in Conferenza Stato-Regioni alla condivisione di un documento, da sottoporre al Presidente del Consiglio Mario Monti e porre chiarezza su una vicenda ormai annosa, che tanta incertezza e preoccupazione ha generato negli operatori del settore balneare".
E’ evidente che, per la tipologia dell’attività svolta, questi imprenditori non possono fare a meno dei beni pubblici del demaniomarittimo e perciò le loro aziende sono prive di qualsiasi mobilità territoriale. Perdere la concessione demaniale significherebbe perdere la propria attività.