Bufera Tarsu. Replica dell’assessore Fera: “Basta spot pubblicitari, è ora del confronto”
Così l’assessore all’Igiene Urbana Antonio Fera replica alle accuse mosse dal Pd e da Sel sui veri motivi che hanno determinato l’aumento della Tarsu.
“Basta spot pubblicitari e propaganda politica, è ora di un confronto serio”: così l’assessore all’Ambiente del comune di Sanremo, Antonio Fera, replica alle accuse mosse dal Pd e da Sel sui motivi che hanno determinato l’aumento della Tarsu.
“Leggendo i giornali e le dichiarazioni, contesto questa forma di propaganda politica perché in realtà le risposte loro le hanno avute più volte consiglio comunale. Il cittadino è stufo di sentire opinioni contrastanti. Per risolvere questa diatriba su aumenti, spazzatura e appalti, occorre un confronto serio tra noi,con giornalisti, documenti alla mano e tecnici”.
L’assessore non ci sta e propone un chiarimento tra le parti, insieme agli addetti nell’interesse dei cittadini: “E’ tutto alla luce del sole – ha aggiunto Fera – Non ho nulla da nascondere. Tra il vecchio e il nuovo appalto c’è una differenza di 450 mila Euro. E’ vero in parte abbiamo speso più soldi per portare la spazzatura a Vado ma gli aumenti ci sono perchéquando lo Stato gira la vite vuole che i Comuni introitino soldi”.
Per Pd e Sel, che questo pomeriggio terranno sul tema un’assemblea pubblica alla Federazione Operaia, sull’aumento peserebbe la modalità dell’appalto Aimeri del 2009 “L’aumento delle bollette è dovuto ad una serie di motivi – ha commentato Fera – il 10% quando siamo entrati, c’è stato un aumento per la gara appalto: la seconda era andata deserta e i tecnici hanno aumentato appalti per permettere alla ditta di entrare”.
L’assessorepunta quindi al al dialogo “per un chiarimento nell’interesse cittadino e non partitico, dove si vedrà nel caso, chi ha sbagliato e cosa è stato sbagliato. Noi abbiamo ereditato parte di questo – ha aggiunto infine Fera – La Idroedil chiede al Comune un’integrazione per vecchi appalti, 10 milioni di euro, circa 3 milioni al Comune, solo perché a monte qualcuno non ha chiuso il pacchetto”.