Aumento della Tarsu: replica di Mario Robaldo (Pd) all’assessore Fera “la nostra non è propaganda”

4 dicembre 2011 | 10:15
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Aumento della Tarsu: replica di Mario Robaldo (Pd) all’assessore Fera “la nostra non è propaganda”

L’assessore poteva venire per confrontarsi, l’assemblea era pubblica e c’erano anche i giornalisti.

Di seguito la replica di Mario Robaldo del Partito Democratico alle dichiarazioni dell’assessore all’ambiente A.Fera sull’aumento Tarsu (articolo):

“Buongiorno, vorrei rispondere alle accuse rivolteci dall’assessore Fera. Intanto, non abbiamo certo indetto un’assemblea pubblica, per raccontare storie basate su dati inventati o sentiti per strada, ma l’abbiamo fatto dopo esserci documentati nelle sedi appropriate. E’ vero che l’argomento è stato discusso e prospettato dall’assessore in consiglio comunale, ma è altrettanto vero che i dati riportati non ci hanno mai convinti e lo abbiamo anche detto nella stessa sede. L’assessore poteva venire per confrontarsi, l’assemblea era pubblica e c’erano anche i giornalisti.

Mi dispiace, ma non abbiamo incontrato i cittadini per farci propaganda, non siamo noi quelli bravi a fare gli spot. Riteniamo semplicemente che in un contesto economico quale quello che l’Italia e l’Europa stanno attraversando, tartassare i cittadini con un aumento del genere, sia fuori da ogni logica, specie affiancando ad esso l’introduzione dell’addizionale IRPEF, senza per altro limitarla ai redditi più alti, come da noi richiestovi.

Pensiamo che si doveva e si dovrà fare in seguito, molta più attenzione nel dare appalti che vadano a ripercuotersi sulle tasche dei cittadini e degli esercizi commerciali. La nostra attenzione è rivolta soprattutto verso le fasce più deboli che fanno fatica a tirare la carretta. Siamo convinti che, tutti noi e in particolare chi amministra, non debba affrontare i problemi sociali dall’alto dei propri conti correnti, ma si dovrebbe abbassare a capire i problemi di chi non l’ha proprio, il conto corrente e non riesce ad arrivare alla fine del mese.

Non sono tutti “lavativi” quelli in difficoltà, come afferma chi, per lavarsi la coscienza, addita la povertà come una conseguenza del menefreghismo e della superficialità nell’affrontare la vita; la maggioranza farebbe volentieri a meno di trovarsi in certe condizioni, ma non sempre si ha la fortuna (o le conoscenze) per fare carriera. Se avete chiuso la mensa per i poveri e non la volete riaprire, fate almeno in modo che non ci sia più gente che ne abbia bisogno, facendo scelte che possano aiutare gli ultimi a vivere con dignità; in quel caso ci troverete collaborativi”.

Distinti saluti
Mario Robaldo