Annamaria Fantauzzi presenta il suo libro sull’antropologia della donazione di sangue
I diritti d’autore del libro vanno al sostegno di progetto per i bambini in Kenya.
Sabato 10 alle ore18.30 ad Imperia , presso il Mentelocale Bibliocafè in pzza Goito 8 (la piazza del mercato di Oneglia), Annamaria Fantauzzi presenta il suo libro sull’antropologia della donazione di sangue. Annamaria è un’antropologa bravissima e una persona davvero impegnata . Il lavoro è frutto di una ricerca sul valore simbolico della donazione di sangue in rapporto alla cultura nostra e a quella degli immigrati maghrebini.
A prima vista sembra che il rapporto con le malattie e le cure, con i "malfunzionamenti" del ns corpo che la cultura occidentale ci ha abituato a considerare come una macchina sia qualcosa di oggettivo e universale, invece è qualcosa di strettamente dipendente dalla cultura come ci dimostrerà Annamaria. I diritti d’autore del libro vanno al sostegno di progetto per i bambini in Kenya.
L’autrice, antropologa, concentra la sua ricerca su due principali nuclei tematici: da un lato, l’antropologia della donazione, dall’altro, l’etnografia della donazione del sangue, quale emerge dai risultati di un’indagine condotta a Torino su donatori e non donatori, volontari e operatori dell’AVIS. Nella prima parte si rivisita la storia della donazione del sangue, intesa non solo come tecnica medico-sanitaria di reclutamento di risorse ematiche ma anche, e soprattutto, come attività connessa alla sfera del volontariato e dell’associazionismo.
Più specificatamente, vengono considerate quelle implicazioni antropologiche che permettono di rilevare il carattere culturale e sociale della donazione del sangue: il rapporto tra donazione del sangue e categoria del dono, affrontato attraverso la rivisitazione di contributi di autori come Mauss, Titmuss, Godbout.
Nella seconda parte, la riflessione antropologica interviene anche nella valutazione delle figure del medico-prelevatore e del donatore, ridefinendone ruoli e implicazioni nella pratica della donazione. L’ultimo capitolo del lavoro è dedicato al rapporto tra donazione del sangue e immigrazione, con riferimento, appunto, al caso etnografico della comunità marocchina di Torino che ha organizzato alcune giornate di donazione con l’AVIS locale.
Il confronto tra le due tipologie di donazione del sangue, da parte di italiani e da parte di immigrati, permette di comprendere meglio le dinamiche sociali e culturali che determinano questo tipo di dono, nel tentativo di individuare quale posto esso rivesta nella società contemporanea
Note biografiche
Annamaria Fantauzzi, docente di Antropologia Medica e Culturale all’Università di Torino e ricercatrice in Etnopsichiatria all’EHESS- Parigi, è responsabile dell’Osservatorio Nazionale per la cultura del dono del sangue di AVIS Nazionale. Recentemente ha lavorato e pubblicato articoli e saggi su riviste nazionali e internazionali sul rapporto donazione del sangue e comunità immigrate, occupandosi in particolar modo di quella marocchina. E’ inoltre docente di Antropologia medica e membro del comitato scientifico della Libera Università Europea A.E.ME.TRA (Torino) e docente di Antropologia culturale e delle migrazioni presso alcune scuole superiori. Membro del comitato scientifico dell’International Journal of Media Discourse in the Muslim World (Marocco – USA, Oregon) e del gruppo di ricerca in Anthropologie Comparative des Sociétés Musulmanes del LAS – EHESS (diretto da P. Bonte, A.M. Brisebarre, F. Héritier), collabora con il CERSS (Centre d’Etudes et de Recherches en Sciences Sociales) di Rabat ed è responsabile della cooperazione internazionale Marocco-Italia nel progetto PNUD per lo sviluppo sociale e le dinamiche migratorie. E’ visiting professor di Antropologia delle migrazioni e Antropologia culturale all’Università di Rabat-Agdal, Casablanca e Beni Mellal.