Anche una canzone come “Una Casetta in Canada” può insegnare molte cose
10 dicembre 2011 | 06:00

“La canzoncina ricorda la precarietà delle cose e penso che più di uno, anche nel canticchiarla distrattamente, abbia comunque innestato nel proprio inconscio qualcosa che può emergere in una riflessione sui valori della vita”
Qualche decennio fa era popolare una canzone “La casetta in Canada”, un motivetto allegro e orecchiabile che si presta molto ad essere canticchiato. Non so come mi sia venuto in mente, forse perché nonostante la forma scanzonata, presenta una verità alla quale si dà poca attenzione. Il testo presenta un certo Martin che “aveva una casetta piccolina in Canada, con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà”, della quale era felice e orgoglioso, “ma un giorno, per dispetto, Pinco Panco l’incendiò, e a piedi, poveretto, senza casa lui restò”. Potrà sembrare strano o addirittura irriverente a qualcuno, ma queste parole mi rimandano ad un insegnamento evangelico, che trovo in Matteo (6,19) nel discorso della montagna: “Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano”. La canzoncina ricorda la precarietà delle cose e penso che più di uno, anche nel canticchiarla distrattamente, abbia comunque innestato nel proprio inconscio qualcosa che può emergere in una riflessione sui valori della vita. Eventualità da non escludersi a priori considerando la forza di suggestione e di comunicazione delle canzoni. Nonostante Martin si sia rifatta un’altra casa in Canada, che rimane però sempre sotto la spada di Damocle di un futuro incerto, ritengo comunque che la filosofia del motivo possa favorire l’accoglienza della raccomandazione di Gesù: “Accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore” (6,20-21). Una proposta che viene rafforzata dalla immagine della Vergine, che di recente abbiamo venerata come la “piena di grazia”, l’Immacolata, perché rivolgendo lo sguardo verso di Lei il cuore si anima per il desiderio e la speranza di un’eternità, promessa di felicità, che la vita terrena non può pienamente soddisfare.
In Allegato "Il Punto" in formato audio