Adescava minorenni su Facebook: condannato a 4 anni e 8 mesi il macellaio ventimigliese Trifarò

21 dicembre 2011 | 15:18
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Adescava minorenni su Facebook: condannato a 4 anni e 8 mesi il macellaio ventimigliese Trifarò
Adescava minorenni su Facebook: condannato a 4 anni e 8 mesi il macellaio ventimigliese Trifarò
Adescava minorenni su Facebook: condannato a 4 anni e 8 mesi il macellaio ventimigliese Trifarò
Adescava minorenni su Facebook: condannato a 4 anni e 8 mesi il macellaio ventimigliese Trifarò
Adescava minorenni su Facebook: condannato a 4 anni e 8 mesi il macellaio ventimigliese Trifarò

era stato arrestato nel giugno scorso dalla polizia, con le accuse di estorsione, sostituzione di persona, detenzione di materiale pedo-pornografico e violenza sessuale, nei confronti di alcune ragazzine

E’ stato condannato, oggi, in primo grado dal gup del tribunale di Genova, a 4 anni e 8 mesi di reclusione: Massimo Trifarò, il macellaio ventimigliese, di 30 anni, arrestato nel giugno scorso dalla polizia, con le accuse di estorsione, sostituzione di persona, detenzione di materiale pedo-pornografico e violenza sessuale, nei confronti di alcune ragazzine che aveva adescato su Facebook, fingendosi diciassettenne.

Difeso dagli avvocati Pio Guido Felici e Matteo Guglielmi, di Ventimiglia, all’imputato sono stati derubricati alcuni reati, ma il giudice, alla fine, lo ha condannato confermando la custodia in carcere. Nei suoi confronti erano state presentate una quaratina di denunce, presentate soprattutto da ragazzine minorenni che facevano parte dei suoi oltre 200 contatti su Facebook. Nel corso di una perquisizione domiciliare, gli agenti trovarono anche un coltello ed una carta di credito. Le indagini presero le mosse da una confidenza raccolta dai poliziotti del commissariato, presso le Scuole Medie “Biancheri”.

Gli investigatori accertarono che Trifarò, dopo aver creato un falso profilo su Facebook, a nome di Davide Balestra (con tanto di foto di un ignaro e sconosciuto adolescente), si era insinuato nelle “amicizie” di numerose ragazzine, tra i 12 e 16 anni, persuadendole a chattare con lui, acquisendone così la confidenza, tanto da farsi mandare fotografie che le ritraevano nude o in biancheria intima.

In particolare, dopo aver carpito la fiducia di una ragazza di 14 anni, aveva cominciato a minacciarla per costringerla a girare un video intimo con la web cam del computer; si era poi presentato a lei con un’altra identità, dicendole di aver distrutto il video girato da “Davide Balestra” e che, quindi la ragazzina avrebbe avuto un debito di riconoscenza con lui, vantando un credito di 50 euro, che riusciva ad ottenere.

Nel caso di un’altra ragazzina (questa volta di 12 anni) si era limitato alle minacce di “picchiarla in una galleria buia”, se non gli avesse inviato una foto che la ritraeva a seno nudo. Ma non è tutto. E’ anche risultato che il giovane, dopo aver raccolto cospicuo materiale pedopornografico (tra cui le foto di numerose ragazzine da lui ingannate), ha condiviso quest’ultimo, in rete, con un noto programma di “file-sharing”.Era anche accusato di violenza sessuale, per aver costretto – a detta dell’accusa – una ragazza di 14 anni ad avere rapporti sessuali, minacciandola di raccontare ai genitori di “avere avuto una storia con lui”.