Addio Eco Imperia. La società verso la liquidazione

La società non parteciperà al bando in scadenza il 30 dicembre per l’assegnazione dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il bando è aperto soltanto a società che negli ultimi tre anni abbiamo fatturato almeno 70 milioni di euro
Da 6 mesi ad un anno, nella migliore delle ipotesi, è il periodo di attività che resta all’Eco Imperia. La società non parteciperà al bando in scadenza il 30 dicembre per l’assegnazione dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il bando che è stato votato quasi all’unanimità dal consiglio comunale e prevede l’affidamento dello smaltimento nelle città di Imperia, Diano Marina e in altri 33 comuni dell’imperiese, è aperto soltanto a società che negli ultimi tre anni abbiamo fatturato almeno 70 milioni di euro. Non raggiungendo simili numeri Eco Imperia, che ad oggi opera già su 28 dei 35 comuni su cui è aperta la gara, viene così automaticamente esclusa nonostante le affermazioni in senso contrario provenienti dall’amministrazione comunale.
Due le strade percorse dall’Eco Imperia nel tentativo di partecipare al bando. La prima denominata l’ATI, associazione temporanea d’impresa, prevede l’associazione con un impresa del settore, ma all’Eco Imperia sarebbe rimasto soltanto il 25% dei servizi non primari, ovvero lo spazzamento. E non c’è convenienza per una consociata a legarsi con una Spa come la Eco Imperia soltanto per lo spazzamento che può essere affidato tranquillamente ad una cooperativa. La seconda strada, ancora più complicata, consiste nel trovare una società, di qualunque settore, che faccia da garante finanziario e giuridico. Entrambe le ipotesi sono andate deluse e se la gara avrà un vincitore, considerati i tempi tecnici, Eco Imperia opererà fino a giugno dell’anno prossimo. Se invece non risultasse alcuna azienda idonea, le attività della municipalizzata si protrarranno fino alla fine del 2012 così da permettere l’apertura di un nuovo bando. Dopodiché Eco Imperia dovrà essere liquidata con la vendita degli automezzi. Gli attuali dipendenti saranno invece riassorbiti dalla nuova società.
Eco Imperia è una società posseduta al 51% dal comune di Imperia che dal 2006 ha fruttato alle casse del comune circa 600.000 euro. Dal 2005 dopo il ripianamento dei debiti della precedente gestione, la società è in perenne attivo con un utile di circa 300-500 mila euro all’anno. Quali dunque i vantaggi dell’amministrazione di togliersi una municipalizzata con i bilanci in attivo? “Questa è una domanda da rivolgere al sindaco” afferma l’amministratore delegato Piergiorgio Quirino. È una domanda che non trova risposta e date le richieste del bando che secondo gli amministratori di Eco Imperia sono antieconomiche come il rinnovo del parco automezzi, lo spettro che aleggia è quello delle infiltrazioni della criminalità. Quello dei rifiuti è infatti uno dei settori in cui la criminalità organizzata fa più affari attraverso il riciclaggio di denaro sporco e lo smaltimento illegale.
Vi è amarezza tra i membri del consiglio di amministrazione ben espressa dalle parole del presidente Davide Giglione: “Siamo delusi di questa scelta sofferta che stiamo prendendo. Per me si è creato un affetto verso i dipendenti. È un dispiacere che il comune vada a perdere un’azienda sana”. “Come parte del CdA da 7 anni ritengo che il consiglio di amministrazione abbia ben operato in relazione ai risultati ottenuti e pertanto come amministratore mi trovo nella difficoltà di capire le motivazioni che hanno portato l’amministrazione comunale ad emanare un bando del genere. Come cittadino esprimo perplessità sulla bontà del servizio che verrà fornito da altra azienda, felicissimo di potermi richiedere” aggiunge Massimo Faraldi.