Mauro Pagani: “Il Tenco non deve morire a Sanremo, ucciso da assessori sordi e miopi”

12 novembre 2011 | 15:00
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Mauro Pagani: “Il Tenco non deve morire a Sanremo, ucciso da assessori sordi e miopi”
Mauro Pagani: “Il Tenco non deve morire a Sanremo, ucciso da assessori sordi e miopi”
Mauro Pagani: “Il Tenco non deve morire a Sanremo, ucciso da assessori sordi e miopi”
Mauro Pagani: “Il Tenco non deve morire a Sanremo, ucciso da assessori sordi e miopi”
Mauro Pagani: “Il Tenco non deve morire a Sanremo, ucciso da assessori sordi e miopi”
Mauro Pagani: “Il Tenco non deve morire a Sanremo, ucciso da assessori sordi e miopi”

“Questo Tenco va tutelato, difeso e promosso, se questa città non ha abbastanza forza per sostenerlo che vada pure da un’altra parte: così, il Premio Tenco all’operatore culturale Mauro Pagani al song drink di oggi.

Questo Tenco va tutelato, difeso e promosso. Se questa città non ha abbastanza forza per sostenerlo che vada pure da un’altra parte. Sono per il fatto che il Tenco non è obbligatorio che sia fatto a Sanremo, ma anche a Genova, Milano o Berlino. L’importante è che resti vivo. Non deve morire a Sanremo ucciso da assessori sordi e miopi”. Così, il Premio Tenco all’operatore culturaleMauro Pagani ha espresso la sua opinione, durante l’ultimo song drink di oggi al Roof dell’Ariston, sul destino della rassegna della canzone d’autore che ogni anno vede a rischio la sua sopravvivenza a causa della mancanza di fondi.

Il noto compositore e musicista (fondatore negli anni ’70 della Premiata Forneria Marconi e arrangiatore di Fabrizio De Andrè), ha colto l’occasione della sua partecipazione all’aperitivo musicale organizzato dalla rassegna anche per sostenere il Tenco “Sono arrabbiato per quanto male questo premio venga trattato dalla nostra radio tv e dalla città di Sanremo ha esordito il produttore – Credo che faccia parte di una delle risorse di questa città oltre che della storia della cultura musicale in Italia”.

Un intervento inteso quello di Pagani, durante il quale, oltre ai ricordi dell’amico De Andrè e alla collaborazione con Ligabue, non sono mancati altri spunti polemici: primo fra tutti la mancata utilizzazione dei fondi destinati ai terremotati d’Abruzzo, in particolare sui soldi destinati alla ristrutturazione di un conservatorio de L’Aquila, raccolti con la nuova versione nel 2009 del suo brano “Domani” reinterpretato da 56 tra i nomi più importanti della musica italiana.

Il disco ha venduto oltre 530.000 copie, con più di 1 milioni e 150 mila euro dal punto di vista discografico – ha spiegato Pagani – Questi soldi non sono stati utilizzati e sono fermi sul conto della Regione Abruzzo. A sei mesi fa nonera stato approvato alcun piano ristrutturazione del conservatorio. Ho anche fatto diverse proposte di ridestinare i fondi per tenere vivi artisti di quella terra ma ci sono problemi di identità dei fondi.”

Oltre a Pagani, salutato con un lungo applauso dal pubblico, sulla cattedra del Roof sono saliti altri cantautori che questa sera chiuderanno con le loro esibizioni la 36ma edizione della Rassegna. Assente alla conferenza stampa, presentata come sempre da Enrico De Angelis e Antonio Silva, Luciano Ligabue, vincitore del premio Tenco al cantautore atteso per le prove nel pomeriggio. Tra gli atri artisti che si esibiranno questa sera: il ceco Jaromìr Nohavica (Premio Tenco al cantautore) , per la prima volta in Italia e dalla storia musicale e personale straordinaria, il chitarrista e cantante fondatore degli Scisma, Paolo Benvegnù, la cantautrice Giorgia Del Mese, la band dei Nobraino e la formazione veneta “Piccola Bottega Baltazar”.