Massacra convivente con 16 coltellate: lunedì la convalida degli arresti di Baghouri Zied e Loria






Con la stessa accusa di favoreggiamento risultano, inoltre, indagati in stato di liberta’ anche: la figlia e il figlio di Loria e il convivente di lei, un magrebino amico di Zied, che in pratica lo ha aiutato a prendere contatti con Loria
Si terra’, lunedi’ prossimo, davanti al gip Laura Russo, di Sanremo, l’udienza di convalida dell’arresto di: Baghouri Zied, 22 anni, l’immigrato marocchino, irregolare in Italia, che nella notte tra giovedi’ e venerdi’ scorsi avrebbe massacrato a coltellate la convivente: Zohra El Ainoussi, 44 anni, uccisa con sedici fendenti a ventre, addome e schiena, nel centro storico di Sanremo.
Nella stessa mattinata si terra’ la convalida anche di: Raffaele Loria, pizzaiolo, di 51 anni, di Ventimiglia, accusato di favoreggiamento, per aver accompagnato in Francia, a notte fonda, il presunto assassino che è stata catturato, ieri mattina, alla stazione ferroviaria di Mentone, mentre attendeva di prendere un treno che l’avrebbe portato via per sempre.
Con la stessa accusa di favoreggiamento risultano, inoltre, indagati in stato di liberta’ anche: la figlia e il figlio di Loria e il convivente di lei, un magrebino amico di Zied, che in pratica lo ha aiutato a prendere contatti con Loria affinché lo portasse in Francia. Il movente dell’assassinio resta quello passionale.
Baghouri Zied è difeso dall’avvocato Paolo Burlo
Raffaele Loria è difeso dall’avvocato Luca Ritzu
LA RICOSTRUZIONE DELL’ACCADUTO
Secondo la ricostruzione degli inquirenti: Zied bussa ala porta di Zhora e riesce a convincerla ad aprirgli. Scoppia il furioso litigio che prosegue per una cinquantina di metri nel vicolo del centro storico.
A un certo il convivente afferra un coltello da cucina – simile a uno trovato in casa – e aggredisce la donna con sedici fendenti in diverse parti del corpo. Nessun testimone oculare assiste all’esecuzione in modo diretto. Un giovane di 31 anni, che ha dichiarato di essere ubriaco al momento della deposizione, ha riferito di aver sentito la donna gridare aiuto, ma anche aggiunto di non essersi preoccupato piu’ di tanto, visto che era solita gridare per strada. Ci sono, poi, il fratello di Zied e un amico del primo che hanno dichiarato di essere giunti sul luogo del delitto, quando questo era gia’ stato consumato. Zied li avrebbe chiusi dentro casa della vittima, assieme a quest’ultima e sarebbe scappato via.
La Polizia, quando è sopraggiunta, ed ha forzato la porta per entrare, si è imbattuta nei due giovani e nel corpo della vittima. Gli agenti mettono subito sotto controllo le celle del telefonino di Zied e in questo modo riescono a inseguirlo nella fuga. A un certo punto appare una cella di Roverino, a Ventimiglia, poco lontano dal confine con la Francia.
E’ segno che sta per espatriare. Vengono allertate le autorita’ francesi e una poliziotta in servizio a Mentone ferma il presunto assassino per l’identificazione, mentre era seduto su una panchina della stazione. Scopre che era entrato clandestinamente dall’Italia e lo consegna alle nostre autorita’ nazionali che lo arrestano con l’accusa di omicidio volontario. Domani, davanti al gip e al sostituto procuratore Marco Zocco, si terrà l’udienza di convalida dell’arresto. E’ accusato di omicidio volontario.