Il mestiere del sarto rischia di scomparire: l’allarme dal convegno di Sanremo

1 ottobre 2011 | 17:24
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Il mestiere del sarto rischia di scomparire: l’allarme dal convegno di Sanremo
Il mestiere del sarto rischia di scomparire: l’allarme dal convegno di Sanremo
Il mestiere del sarto rischia di scomparire: l’allarme dal convegno di Sanremo
Il mestiere del sarto rischia di scomparire: l’allarme dal convegno di Sanremo

Formare nuovi giovani pronti a tramandare il nome e l’eccellenza dell’alta sartoria italiana che rischia di scomparire: è questa una delle priorità emerse durante il convegno al Casinò di Sanremo

Formare nuovi giovani pronti a tramandare il nome e l’eccellenza dell’alta sartoria italiana che rischia di scomparire: è questa una delle priorità emerse durante il convegno di oggi “Creatività in Mostra” al Casinò di Sanremo a cui hanno partecipato testimoni della moda e rappresentanti di associazioni di categoria.

Quello della sartoria è infatti un settore molto apprezzato e ricercato soprattutto per l’attenzione verso la qualità e i dettagli dell’abbigliamento su misura realizzato a mano. Un settore il cui futuro non è però così roseo in Italia dove circa 6-7 mila realtà aziendali sono messe a dura da una serie di fattori, in primis: crisi economica, concorrenza industriale e mancanza di manodopera adeguatamente formata (secondo una stima servirebbero circa 350 – 400 sarti). Sono tante le piccole e medie imprese che oggi rischiano la chiusura perché i gli artigiani vanno in pensione e non ci sono nuove leve valide pronte a sostituirli.

“La cosa più importante è sensibilizzare i giovani e far conoscere questo mondo a loro, studiando una proposta formativa adatta ai tempi – dichiara RosalbaAcquistapace, Presidente nazionale Sarti e Stilisti di Confartigianato – per la formazione non è sufficiente studiare ma soprattutto fare esperienza sul campo per molti anni”.

“Il problema è grave, ormai la sartoria sta finendo anche per colpa nostra – commenta preoccupato Nino Signorini, Presidente settore moda Confartigianato regionale– Qui noi abbiamo la Ferrari degli abiti: la sartoria. Valorizziamo il nostro lavoro dopodiché possiamo trasmetterlo ai giovani e vedere se qualcuno è interessato”.

Ma la qualità del prodotto italiano continua ad essere richiesto oltre i confini nazionali, tanto che, come spiega Antonio Franceschini, Resp. Nazionale CNA Federmoda c’è una richiesta di laboratori italiani da parte di sartorie inglesi. “Noi dal 2009 abbiamo fatto una pubblicazione sostenuta dal Ministero per Sviluppo economico con cui abbiamo promosso le sartorie italiane sul mercato russo e americano e la prossima edizione punterà sarà in cinese dove è richiesto l’abbigliamento uomo e un prodotto di alta qualità”.

Ridare visibilità e ossigeno ad un mestiere che ha fatto grande il nome della moda italiana nel mondo attraverso nuove iniziative magari ripartendo proprio da Sanremo. “C’è ancora nei sarti, oggi ormai anziani, un ricordo e un legame affettivo a quell’esperienza che è stata Sanremo – ricorda Franceschini del Cna – Sanremo potrebbe essere un’occasione per fare un’iniziativa dove mettere insieme industria laniera e dei tessitori con linee dedicate alla sartoria, sarti, portare i giovani e confrontarsi per creare momento di laboratorio e discussione”.

“L’importante non è chiedere quanti sarti ci sono ma quanti ce ne saranno, quanti ragazzi riusciremo a convincere a fare questo mestiere – aggiunge Luca Falcopresidente Confartgianato Imperia – In questo momento ci sono difficoltà economiche ed è difficile che la gente possa spendere per un abito, ma tale difficoltà porta ad investire sulla qualità e gli artigiani devono farsi trovare pronti ad offrirla. La sfida spetta a noi e ai mezzi di comunicazione nel creare l’emulazione nei giovani. Dobbiamo giocarcela bene, abbiamo un treno che non dobbiamo mancare”.