Al via il VII Congresso Provinciale del SIULP a Imperia

28 ottobre 2011 | 11:59
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Al via il VII Congresso Provinciale del SIULP a Imperia
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Al via il VII Congresso Provinciale del SIULP a Imperia

Mamino punta il dito contro la politica e il governo definito “sordo e privo di strategia, apparentemente proiettato solo sul mantenimento di personali interessi”

È un Maurizio Mannino, segretario provinciale del SIULP, a tutto tondo quello che si presenta con una dettagliata relazione al VII congresso provinciale del sindacato di polizia in corso a Imperia. L’attenzione è puntata principalmente sulle drammatiche condizioni in cui le forze di polizia sono costrette ad operare a causa della mancanza di fondi per la benzina delle volanti, dell’obsolescenza della dotazione informatica, dell’anzianità dei poliziotti in servizio senza che vi sia un ricambio generazionale e dei tagli sull’acquisto di armamenti (85%) e sulle spese per la pulizia degli uffici (30%). Mamino punta il dito contro la politica e il governo definito “sordo e privo di strategia, apparentemente proiettato solo sul mantenimento di personali interessi”. “L’apparato funziona solo per buona volontà di quei poliziotti che con il loro senso del dovere, spirito di sacrificio continuano a compensare le carenze arrivando ad acquistare di tasca propria anche il materiale di cancelleria”
Nella relazione c’è spazio anche per i rapporti con le altre forze dell’ordine giungendo a domandarsi “se abbia ancora senso avere due polizie generaliste, una civile e una militare, con le evidenti duplicazione e sprechi insite in tale sistema”; lo stesso vale per la Guardia di Finanza che secondo Mamino dovrebbe avere una “organizzazione altamente specializzata, di tipo civile, impegnata ad intercettare i grandi capitali finanziari illeciti, invece di andare a caccia dello scontrino del bar”.
L’affondo più duro è però quello sulla situazione locale a partire dalla condizione del commissariato di Ventimiglia, “vera vergogna nazionale, dove cadono le imposte e l’intera struttura è ridotta ad uno stato tale da rendere umiliante il lavoro dei poliziotti”, per giungere alla presenza della criminalità organizzata in provincia. Mamino ricorda la dura contrapposizione con l’ex questore, Luigi Mauriello che si era dimostrato sordo alle denunce che provenivano anche dallo stesso sindacato, negando la presenza della mafia sul territorio del ponente ligure. Nemmeno la politica locale viene risparmiata: “Abbiamo continuato a denunciare, allibiti, quando anche esponenti politici di rilievo (Ambesi PDL ndr.) dichiaravano che la mafia non esiste, che i liguri sono laboriosi e nessuno era mai stato condannato per mafia”. Sarà stato un caso che nessun esponente del PDL fosse presente al congresso, mentre vi erano Indulgenza, Rifondazione, Fossati, FLI, Verda e Giordano PD?