A lezione con Nek. Il cantautore agli studenti di Area Sanremo “attenti ai facili successi”/FOTO

Ultimo giorno di lezioni a CartaSi Area Sanremo 2011 con un ospite d’eccezione: Nek. Il cantante di “Laura non c’è” ha incontrato questo pomeriggio al Palafiori i ragazzi iscritti al concorso dedicato a coloro che desiderano partecipare al Festival di Sanremo.

Accolto da una standing ovation, il musicista modenese è salito in cattedra dispensando ai ragazzi consigli sul mestiere, ripercorrendo la lunga gavetta iniziata 15enne con i "Winchester” un duo di musica country e in veste di cantante e bassista in una rock band chiamata White Lady.

“Sono sempre stato introverso e la musica mi ha aiutato a fare uscire quello che sentivo. Il primo disco è come tuffarsi nell’ignoto – ha detto Nek ricordando l’evoluzione musicale dei suoi lavori: da “In Te” brano sull’aborto presentato a Sanremo nel 1993 e poi titolo del suo secondo disco, alla rivelazione con l’album "Lei, Gli Amici e Tutto il Resto" del 1996.

“Nel primo disco non c’era quel linguaggio che avrei trovato successivamente e il terzo album “Calore Umano” era più voluto dagli altri che da me. Ma la mia identità l’ho trovata con il disco "Lei Gli amici e tutto il Resto", quando ho cambiato team, quando sono stato da solo: quello è stato il disco che mi ha portato alla scoperta della mia identità professionale”. Un’identità conquistata con fatica, partendo da zero. Un inizio secondo Nek, alias Filippo Neviani, necessario per farsi le ossa e superare le inevitabili difficoltà che si presentano lungo il percorso, specie quello fatto di un’improvvisa ondata di notorietà offerto oggi dalla tv e i talent show. “Il mio inizio e stato quello di tanti colleghi, partito dal fondo per salire pian piano – ha raccontato Nek – partire da zero e vivere tutte le fasi una vita artistica è importate perché fare un disco è molto delicato, può succedere che funziona o va male. In quel caso aver vissuto l’indifferenza delle persone o di un pubblico che non era lì per te ti aiuterà perché tu quel disco lo hai voluto con tutte le tue forze”.

“Chi arriva ed è sotto i riflettori – ha aggiunto – forse non ha quell’excursus naturale che ti permette una difesa nel momento del bisogno. Il successo cambia chiunque, bisogna fare in modo che questo non diventi l’unica fonte. Tanti giovani dicono di voler diventare famosi, ma questa non è una motivazione forte se non è supportata dal talento, dal meritarsi il riconoscimento delle persone".

Prima di suonare un brano insieme ai ragazzi (con il gruppo degli "Anyma"),  il cantante ha infine ricordato l’importanza dell’emozione nella musica: “un cantante deve prima di tutto emozionarsi per emozionare gli altri e il musicista attraverso lo strumento deve comunicare lo stato d’animo. Le due cose possono viaggiare in parallelo o no ma l’importante è viaggiare sul binario dell’emozione altrimenti sono solo note. Noi abbiamo la fortuna di poter trasformare la nostra passione in professione – ha commentato Nek concludendo – Se iniziassi oggi forse farei il musicista di una band e tenterei il tutto per tutto bussando alle porte delle case discografiche. Vorrei finire la mia carriera facendo parte di un gruppo”.

Ma la permanenza a Sanremo per Nek non è ancora terminata. Sabato 8 ottobre alle 21.30 il cantante sarà protagonista di un concerto al Teatro del Casinò con la Sanremo Festival Orchestra, trasmesso su Radio Italia e Video Italia (SKY, canale 712).