La tragedia di Mirko: il ricordo di amici e insegnanti. Una vita spezzata da quel mare che amava

17 settembre 2011 | 19:51
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La tragedia di Mirko: il ricordo di amici e insegnanti. Una vita spezzata da quel mare che amava

Mirko Grosso stava effettuando pesca in apnea, nella “secca del monaco” a La Mortola di Ventimiglia quando, probabilmente stroncato da una sincope, non è più riuscito a risalire.

Quando accadono certe disgrazie non ci sono spiegazioni. Soprattutto quando a perdere la vita è un giovane sanremese di 21 anni con tante passioni, tra cui anche quella del mare. Lo stesso mare che questa mattina lo ha tradito. Mirko Grosso stava effettuando pesca in apnea, nella “secca del monaco” a La Mortola di Ventimiglia quando, probabilmente stroncato da una sincope, non è più riuscito a risalire.

Eppure quella di oggi doveva essere una semplice uscita con gli amici, sul gommone, a caccia di pesci. Perché Mirko era davvero un campione. Praticava questo sport da qualche anno. Per lui svegliarsi all’alba e immergersi era un divertimento, un hobby condiviso con un gruppo di amici con cui aveva acquistato un gommone, gli stessi con i quali aveva fondato il BS fishingteam di Bussana Mare. Quel gruppo seguito anche su Facebook dallo slogan “solo per chi la pesca è tutto” e dove sono pubblicate le foto che ritraggono Mirko e compagni soddisfatti e felici mentre mostrano come un trofeo il "pescato" del giorno.

Ma quella del mare per Mirko non era l’unica passione: praticava canottaggio, giocava a pallavolo (in una squadra della Riviera Volley Sanremo) e come professione faceva il giardiniere. Dopo aver fatto gli studi all’Istituto Aicardi, Mirko si era infatti da poco messo in proprio. “Un ragazzo molto educato e dai buoni sentimenti" lo ricorda Antonella, sua ex insegnante all’Aicardi. Fidanzato con Danya, abitava in una traversa di via Nino Bixio vicino alla Lega Navale. Doveva partire domani per le vacanze. Figlio unico, la madre Viviana lavora alla Motorizzazione Civile di Imperia e il papà Vittorio è un dipendente delle Poste.

“Era molto preciso e appassionato, amava raccontare nei dettagli le sue “catture” era una persona coscienziosa di giudizio” –ricorda Luca, il titolare del negozio BS tutto per la pesca di Bussana Marema questo è uno sport che ha gli stessi rischi come quelli della montagna”.

L’ennesima famiglia distrutta dal dolore, l’ennesima tragedia di un’estate sanremese che non aveva ancora finito di piangere la scomparsa di Anita, Michela e Sara, le tre ragazze rimaste uccise da un incidente stradale sull’Aurelia Bis lo scorso 24 agosto.