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Allarme sicurezza nella Pigna: il Comitato di quartiere chiede un presidio interforze

28 settembre 2011 | 13:40
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Allarme sicurezza nella Pigna: il Comitato di quartiere chiede un presidio interforze
Allarme sicurezza nella Pigna: il Comitato di quartiere chiede un presidio interforze
Allarme sicurezza nella Pigna: il Comitato di quartiere chiede un presidio interforze

“Non possiamo più uscire di casa dalle 5 di pomeriggio a notte inoltrata perché abbiamo gli spacciatori sotto la porta” denuncia la presidente Annamaria Scaramuzzino

Un presidio interforze nella Pigna per fronteggiare l’emergenza sicurezza nella città vecchia: è questa la richiesta del Presidente del Comitato di Quartiere Perché la Pigna è Sanremo, all’indomani degli ultimi episodi di violenza e di cronaca avvenuti nel cuore del centro storico.

Parlo non come presidente ma come residente del quartiere – raccontaAnnamaria Scaramuzzino – e vivo questa situazione in prima persona. Non possiamo più uscire di casa dalle 5 di pomeriggio a notte inoltrata perché abbiamo gli spacciatori sotto la porta. Noi conosciamo bene queste persone, quando entro ed esco dal mio portone li incontro più volte al giorno”.

Una situazione ormai al limite della sopportazione, vissuta quotidianamente dagli abitanti della Pigna che, “impotenti”, sono costretti ad assistere a risse, ad accettare una realtà di degrado generale, di bivacchi e accampamenti nelle piazze, di schiamazzi notturni e insicurezza continua.

“Ormai la gente del quartiere è assuefatta al problema, quasi ci convive anche se poi si lamenta – racconta Anna Maria – non abbiamo più il diritto di dormire tranquilli. Solo quindici giorni fa abbiamo assistito una sera una rissa tra immigrati, uno di loro è stato massacrato di botte ed è rimasto a terra esanime per oltre un quarto d’ora. I problemi sono questi che stiamo vivendo, noi da un anno come comitato tentiamo di parlare con l’amministrazione comunale chiedendo un presidio interforze nella Pigna: è indispensabile averlo”.

Un presidio che potrebbe trovare la sua collocazione all’interno di Palazzo Spinola in piazza dei Dolori, suggerisce la presidente che poi rincara su quanto fatto finora dall’amministrazione: “Il sindaco ci aveva garantito un servizio di sorveglianza a 360°, che sarebbero riusciti ad individuare i volti delle persone, peccato che chi di dovere non si è neanche accorto che c’è l’edera davanti alle telecamere. Dovrebbero essere presenti nel territorio, non una tantum con i blitz con l’elicottero. I topi stanno nelle fogne.”

“Ad alcuni può far comodo questa situazione – ha aggiunto Scaramuzzino – ma noi come comitato tentiamo di sollevare l’indignazione popolare. Non vogliamo mettere la polvere sotto il tappeto la vogliamo togliere”.