Presentata dal Pd la proposta di legge regionale a tutela dei lavoratori frontalieri/INTERVISTE

10 agosto 2011 | 13:30
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Presentata dal Pd la proposta di legge regionale a tutela dei lavoratori frontalieri/INTERVISTE
Presentata dal Pd la proposta di legge regionale a tutela dei lavoratori frontalieri/INTERVISTE
Presentata dal Pd la proposta di legge regionale a tutela dei lavoratori frontalieri/INTERVISTE
Presentata dal Pd la proposta di legge regionale a tutela dei lavoratori frontalieri/INTERVISTE
Presentata dal Pd la proposta di legge regionale a tutela dei lavoratori frontalieri/INTERVISTE
Presentata dal Pd la proposta di legge regionale a tutela dei lavoratori frontalieri/INTERVISTE

L’obiettivo è quello di valorizzare tutte quelle che sono le peculiarità del lavoro frontaliere, sia dipendente che autonomo – ha spiegato il consigliere Sergio Scibilia primo firmatario della proposta di legge

Un disegno di legge per dare autonomia e riconoscere la figura del frontaliere: è questa la finalità della proposta presentata su iniziativa dei consiglieri regionali del Partito Democratico e illustrata questa mattina a Bordighera alla presenza di tutti i coordinatori del circolo del Pd Intemelio.

L’obiettivo è quello di valorizzare tutte quelle che sono le peculiarità del lavoro frontaliere, sia dipendente che autonomo – spiega il consigliere Sergio Scibilia primo firmatario della proposta di legge – Abbiamo proposto la creazione di una sezione autonoma che discuterà soltanto di questo tema e parteciperanno soltanto soggetti – enti, istituzioni, del territorio – che parleranno solamente di frontalierato”.

L’intento, con la modifica alla legge regionale 11 giugno 1993 n.27 (nuove norme in materia di migrazione ed Istituzione della Consulta regionale per l’emigrazione) è infatti quello di far emergere la specificità del lavoro frontaliero rispetto alla generalità dei lavoratori emigrati stabilmente all’estero. Una realtà consistente nell’estremo ponente ligure dove sono circa cinquemila i lavoratori che da specie da Ventimiglia, Camporosso e Vallecrosia si recano quotidianamente oltreconfine.

Il lavoratore frontaliere ha a che fare con le problematiche di chi abita in un dato Paese dell’Unione Europea e lavora in Paese limitrofo ove avviene la sua prestazione lavorativa, con la differenza che il Paese di destinazione tassa la sua prestazione in un certo modo e quando torna al suo paese d’origine viene tassato un’altra volta – spiega Oscar Romagnone, Presidente del circolo tematico del Partito Demicratico “Lavoro e Europa”, per la promozione del lavoro transfrontaliero – Siamo particolarmente vicini a questo tema essendo vicini a Montecarlo che non fa parte dell’Ue non è obbligata ad adeguarsi agli standard europei. Una persona che si reca nel principato di Monaco o in Francia paga una volta e mezza quelle che sono le prestazioni sociali a cui ha diritto, inoltre i lavoratori in Italia hanno quasi tutti il trattamento di fine rapporto cosa che non hanno quelli che lavorano in Francia o a Montecarlo: ci sono delle penalizzazioni”.

Noi riteniamo che questa sia un’opportunità per dare il giusto peso ad un settore importantissimo per la provincia di Imperia. L’esigenza– ha aggiunto Scibilia – è quella di aprire un ‘nuovo fronte’ e nuove possibilità. Siamo convinti che il principato di Monaco possa offrire nuovi posti di lavoro. Purtroppo però queste opportunità sono poco conosciute dai nostri giovani. L’idea è quella di informare e contemporaneamente, tramite le università, di formare i nostri giovani in base all’esigenze del lavoro di Monaco. Questo perché c’è il timore di perdere una generazione intera che si laurea e va a lavorare all’estero, Europa e non solo”

Tra le problematiche più urgenti: “l’esigenza di tutelare i nostri lavoratori che ora hanno un trattamento diverso rispetto ai lavoratori europei – sottolinea il consigliere Scibilia – Bisogna altresì guardare al settore dell’artigianato, dove ci sono diverse figure professionali alle quali non viene riconosciuta la qualifica posseduta in Italia, come, ad esempio, gli idraulici e gli elettricisti”.