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Denunciato proprietario di un motopesca per navigazione oltre le 40 miglia dalla costa

26 agosto 2011 | 10:45
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Denunciato proprietario di un motopesca per navigazione oltre le 40 miglia dalla costa
Denunciato proprietario di un motopesca per navigazione oltre le 40 miglia dalla costa
Denunciato proprietario di un motopesca per navigazione oltre le 40 miglia dalla costa

I militati sono intervenuti con la motovedetta ‘Cp 2110 – con quattro persone di equipaggio – in un tratto di mare ad ovest di Capo Corso. Il motopesca, in pratica, si era portato oltre i propri limiti di abilitazione alla navigazione

Il capo barca di un motopesca battente bandiera italiana e’ stato denunciato dagli uomini della Capitaneria di porto di Imperia, in quanto si era spinto oltre le 50 miglia nautiche dalla costa (quasi cento chilometri). I militati sono intervenuti con la motovedetta ‘Cp 2110 – con quattro persone di equipaggio – in un tratto di mare ad ovest di Capo Corso. Il motopesca, in pratica, si era portato oltre i propri limiti di abilitazione alla navigazione, contenuti nelle 40 miglia nautiche.

Una volta sul posto, l’equipaggio della Cp 2110, cui è stato aggregato un nucleo di militari specializzato nella polizia marittima, ha intimato al motopesca di rientrare in porto ad Imperia. Gli uomini della Guardia Costiera, diretti dal Comandante della Capitaneria di porto, Capitano di Fregata Enrico MACRI’, sono andati per così dire a colpo sicuro, indirizzati dal segnale satellitare emesso dalla cosiddetta blue-box installata a bordo, obbligatoria a livello comunitario per tutti i motopesca superiori a quindici metri di lunghezza fuori tutto.

La blue-box, consentendo di visualizzare la posizione dei pescherecci, assolve anch’essa ad una funzione di sicurezza, ma anche di verifica dei luoghi e tempi corretti delle attività di pesca. I segnali confluiscono al Centro Controllo Nazionale Pesca ubicato a Roma, presso il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, che a sua volta li dirama nei Centri di Controllo Area Pesca istituiti presso le Direzioni Marittime regionali, tra cui quella di Genova, da cui è stata coordinata tutta l’operazione. Nel corso della navigazione l’equipaggio della CP 2110 ha intercettato anche un altro motopesca, questa volta in navigazione con la blue-box non funzionante, cui ugualmente è stato intimato di far rientro in porto ad Imperia.

Solo dopo aver ripristinato il sistema, che ha richiesto l’intervento dei tecnici, ha potuto riprendere il mare e le attività di pesca. In questo periodo, come ogni anno, numerosi pescherecci provenienti da altre parti d’Italia si dirigono nelle acque imperiesi, inseguendo i branchi stagionali di pesce spada, che vengono pescati con il sistema del palangaro, una lunga lenza cui Imperia, 06.08.2010 pendono i braccioli con gli ami innescati.

La Guardia Costiera incrementa quindi proprio in questo periodo i controlli di competenza in materia di pesca marittima, sia a terra, con pattuglie specializzate, che a mare, con le motovedette di polizia marittima. Le verifiche riguardano principalmente le attrezzature da pesca, il prodotto pescato, a tutela degli esemplari giovanili, e le dotazioni di sicurezza di bordo, con il fine di garantire, da un lato, il rispetto delle leggi sia nazionali che comunitarie in materia di pesca, dall’altro, la salvaguardia della sicurezza della navigazione e della vita umana in mare.