Rimborso spese dopo le elezioni, Saso ne parlò in un incontro al point elettorale con 2 malavitosi

La circostanza emerge dal deposito di nuovi atti, legati ai ricorsi al tribunale del Riesame da parte dei boss arrestati e accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso. L’indagine è quella della Dda genovese e dei carabinieri del Ros
Il compenso in denaro che il candidato consigliere regionale Alessio Saso avrebbe dovuto versare come rimborso spese alla ‘ndrangheta resta un mistero. Del corrispettivo, il primo marzo 2010, era consapevole. Ne parla nell’incontro al point elettorale con i due malavitosi che gli offrono 1000 voti. La circostanza emerge dal deposito di nuovi atti, legati ai ricorsi al tribunale del Riesame da parte dei boss arrestati e accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso. L’indagine è quella della Dda genovese e dei carabinieri del Ros. Saso disse ai due malavitosi: "Il discorso del rimborso spese quello è naturale. Non ho questa quantità di soldi eccezionale, però assolutamente si".