Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra in difesa della Sanità provinciale

24 luglio 2011 | 12:59
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Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra in difesa della Sanità provinciale

“Vorremmo ancora una volta provare a fare un ragionamento che parli dei bisogni delle persone e non, astrattamente e cinicamente, dei soli conti aziendali”

A fronte di una situazione in cui, per l’esaurimento di posti letto nei nostri ospedali, i pazienti subiscono diversi accessi al Pronto Soccorso, oppure "sballottamenti" da un reparto all’altro o talora dimissioni "sbrigative", le liste di attesa istituzionali sono incredibilmente più lunghe di quelle dell’attività "intramoenia" a pagamento così che, per molte specialità , il cittadino è costretto sempre più spesso a ricorrere al Privato (vedi il cospicuo numero di Poliambulatori, anzi di "Case della Salute Private" in Provincia!), le fughe di pazienti oncologici o per protesica d’elezione è sempre alta, l’attesa per entrare in una struttura di Riabilitazione resta insopportabilmente lunga (intasando per altro i Reparti per pazienti acuti), ci sentiamo di avere sufficienti ragioni per contestare fermamente quanto si va delineando o già ponendo in essere nel settore a livello provinciale: gli slogan della nuova Direzione Generale apparsi sulla stampa locale in questi giorni ("stop agli ospedali doppioni… In riviera tre ospedali sono troppi…"). Per non parlare dei ticket sulle ricette dei farmaci e quelli per i codici bianchi del Pronto Soccorso (con la annunciata possibilità che siano introdotti anche per i codici verdi), delle sempre più costose rette per per le Case di Riposo e l’insufficiente numero di posti letto per i non autosufficienti, di un’assistenza domiciliare integrata (ADI ) ancora incapace di ricoprire i servizi sul territorio 7 giorni su 7.

Vorremmo ancora una volta provare a fare un ragionamento che parli dei bisogni delle persone e non, astrattamente e cinicamente, dei soli conti aziendali.

Ricoverare un paziente di Apricale in Medicina all’ospedale di Bordighera non significa fare un "doppione". Dovrebbe invece ricoverarsi a Imperia e fare così 70 Km? Già ora i cosiddetti "doppioni" sono ben pochi, in quanto le specialità sono esclusivamente in uno solo dei 3 presidi ( Cardiologia interventistica, Chirurgia Vascolare, Pneumologia, Nefrologia, Gastroentrologia, ecc). Dunque i tre presidi non fanno proprio le stesse cose! E non dimentichiamo l’infelice viabilità in Provincia e la problematica conformazione del territorio. Leggiamo che si parla anche del solito Ospedale Unico-Nuovo, improvvisamente promosso a DEA di 2° livello, affiancato da 3 "forti" Palasalute a Imperia, Sanremo e Bordighera. Ci sembrano solo semplici proclami, mentre, nella realtà, i cittadini scontano tutti i disservizi sovraelencati in aggiunta alla progressiva chiusura di ambulatori specialistici nel presidio di Bordighera e al ridimensonamento del Pronto Soccorso, all’accorpamento di alcuni reparti chirurgici solo su Sanremo e conseguente depotenziamento del Pronto Soccorso imperiese.

Se è vero che i tagli alla Regione Liguria da parte del governo Berlusconi sono gravi, non bisogna però spacciare il ridimensionamento dell’offerta sanitaria come una virtuosa ristrutturazione!

Occorre, invece, recuperare risorse da altri settori, soprattutto colpendo in misura ulteriore gli sprechi, e, nel contempo, attuare misure che siano maggiormente equilibrate tra le quattro province della regione e tra territorio e territorio!

Segreteria provinciale Partito della Rifondazione Comunista / Federazione della Sinistra
Pasquale Indulgenza, capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia
Marco Bernardini, capo gruppo P.R.C. al Comune di Diano Arentino
Pierluigi Zuccolo, capo gruppo "Uniti per Castello" al Comune di Diano Castello