Privatizzazione della CRI: il pensiero sulla classe dirigente di un ex volontario

22 luglio 2011 | 17:28
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Privatizzazione della CRI: il pensiero sulla classe dirigente di un ex volontario

“Del resto è noto che la CRI a livello nazionale, negli anni 80 sia stata trasformata in un carrozzone clientelare dove sono stati assunti centinaia di dipendenti” scrive Antonio

Buongiorno, sono un ex volontario della CRI e, al riguardo del coinvolgimento di ex dirigenti/dipendenti, nella ristrutturazione dell’Ente/Associazione a livello centrale e periferico credo che gli EX debbano rimanere tali (in particolare i vari che sono stati condannati per reati, commessi in servizio, contro la Pubblica Amministrazione), lasciando che a traghettare la Croce Rossa Italiana verso il futuro, magari dando uno sguardo a tutte le altre società nazionali (e nel mondo l’unica ad essere un Ente Pubblico è quella italiana…ripeto nel MONDO) siano i soci e dipendenti in attività.

Del resto che la CRI a livello nazionale, negli anni 80 sia stata trasformata in un carrozzone clientelare dove sono stati assunti centinaia di dipendenti (e spesso figli/parenti di quelli in servizio, passati dal richiamo militare temporaneo ad essere dipendenti di ruolo senza alcun concorso pubblico) è noto al punto che anche  la Corte dei Conti negli anni scorsi si è soffermata sul problema.

Del resto è evidente che un Ente con un bilancio (nazionale) passivo di centinaia di milioni di euro debba prendere dei provvedimenti….

Grazie dell’attenzione.

Antonio