Privatizzazione Croce Rossa: l’opinione di un ex dipendente

22 luglio 2011 | 13:23
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Privatizzazione Croce Rossa: l’opinione di un ex dipendente

“Ben venga la privatizzazione a condizione di non vedere disperso il patrimonio umano costituito da ottimi Volontari e capaci Dipendenti sui quali si basa l’organizzazione della Croce Rossa”

Ho letto l’E mail in merito allo sfogo di un dipendente della Croce Rossa Italiana, contrario alla privatizzazione di questo glorioso e ultracentenario Ente, sono perfettamente d’accordo con lui e con tutti quelli che la pensano come lui che sono la maggioranza.

Sono anch’io un dipendente, purtroppo ex, che ha svolto numerosi incarichi amministrativi in diversi Comitati, quando la Croce Rossa svolgeva le propria attività umanitaria al solo servizio dei cittadini, mentre ora la vogliono trasformare in una specie di Società per azioni con scopi di lucro, in quanto se non rende si licenziano quei pochi dipendenti o addirittura si chiude.

Purtroppo la situazione non è certamente rosea anche perché gli attuali Commissari sono gli stessi che sono al potere da decenni e con la privatizzazione saranno ancora loro al timone, con l’aggravante che della loro inefficienza non dovranno rendere conto a nessuno e saranno finalmente liberi di dare sfogo alle loro ambizioni in quanto saranno padroni assoluti non tanto di un “giocattolo” ma di un vero centro di potere senza limiti.

Conosco molto bene i Volontari a qualsiasi livello, sono persone serie, responsabili e preparati a svolgere il servizio che la Croce Rossa eroga alla Comunità, ma serve anche un gruppo di Dipendenti, professionalmente preparati come lo sono quelli attualmente in servizio e nel contempo serve una classe Dirigente amministrativa capace di riscattare l’Associazione dall’attuale immobilismo.

Ben venga la privatizzazione a condizione di non vedere disperso il patrimonio umano costituito da ottimi Volontari e capaci Dipendenti sui quali si basa l’organizzazione della Croce Rossa.

Ma per un vero rinnovamento è indispensabile cambiare tutta la classe politica cioè gli attuali Commissari che negli anni si sono dimostrati incompetenti, capaci solo di servirsi della loro carica per soddisfare le loro ambizioni e che pur di mantenere il potere, nella recente assemblea nazionale del 16/07/2011 non hanno speso una sola parola per contestare non solo la privatizzazione ma anche il dissolvimento morale e patrimoniale della C.R.I.

L’idea di ricorrere eventualmente anche ad ex Dirigenti che hanno sempre svolto il proprio servizio con attaccamento ai principi statutari, con grande professionalità e competenza mi trova d’accordo perché gli elementi ci sono e credo siano anche disponibili.

Un ex Dirigente Amministrativo CRI