Privatizzazione Croce Rossa: lo sfogo di un lavoratore della Provincia di Imperia
“Sarebbe più opportuno se, invece di attuare questa folle idea di privatizzare, si rifacesse da capo la classe dirigenziale, dando in mano le redini a dirigenti e dipendenti amministrativi qualificati” scrive il lettore
Sono un dipendente della Croce Rossa della Provincia di Imperia in servizio da 10 anni. Scrivo per esprimere il mio dissenso nei confronti della manovra finanziaria in cui era inserita anche la privatizzazione della Croce Rossa.
Da quanto pare, l’ultima riunione del comitato Cri a livello centrale, del giorno 16/07/11, non ha dato nessuna risposta concreta ai lavoratori, anzi, ha visto l’ostinazione "antidemocratica" di chi vuole privatizzare e trasformare nella propria "fabbrichetta" un ente di interesse pubblico. E’ l’ennesimo tentativo maldestro di privatizzare la croce rossa italiana in spregio agli organi parlamentari che stanno procedendo ad una verifica del potenziale e delle problematiche inerenti la stessa cri!!!
I vertici locali sono d’accordo a trasformare la croce rossa, senza alcun controllo, nel loro "giocattolo". Voglio anche informare, che questi commissari, vice commissari,sono dei volontari, e non sono responsabilizzabili(da non confondere con i volontari che insieme alle altre componenti volontaristiche valide e insostituibili, impegnate con noi dipendenti tutti i giorni per la tutela della salute pubblica!). Sarebbe più opportuno che, invece di attuare questa folle idea di privatizzare, si rifacesse da capo la classe dirigenziale, dando in mano le redini a dirigenti e dipendenti amministrativi qualificati!! E per quanto riguarda noi dipendenti, rischiamo la mobilità per quelli di ruolo e il licenziamento per quelli precari, che poi, in teoria dovrebbero essere riassorbiti con un contratto privato, nonostante siamo tutti vincitori di concorso pubblico!!! e dipendenti pubblici a tutti gli effetti!
Ora io chiedo anche a nome dei miei colleghi, il rispetto per il lavoro che svolgiamo insieme ai volontari, distante da qualsiasi mero calcolo ragionieristico o speculazione, ai quali sembra essere esposta la C.R.I oggi rifiutiamo qualsiasi strumentalizzazione che ci ponga in posizione antietica.
Un lavoratore Cri