Mafia & Legalità: la testimonianza di Donatella Albano (Pd): “chi non fa nulla non deve temere”

22 luglio 2011 | 20:35
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Mafia & Legalità: la testimonianza di Donatella Albano (Pd): “chi non fa nulla non deve temere”
Mafia & Legalità: la testimonianza di Donatella Albano (Pd): “chi non fa nulla non deve temere”
Mafia & Legalità: la testimonianza di Donatella Albano (Pd): “chi non fa nulla non deve temere”
Mafia & Legalità: la testimonianza di Donatella Albano (Pd): “chi non fa nulla non deve temere”

Ospite alle festa del Pd di Bussana per un confronto sul tema, la Albano ex consigliera del comune di Bordighera è sotto scorta dall’ottobre 2010 per aver ricevuto minacce da esponenti mafiosi.

“Secondo me un effettivo legame tra politica e mafia c’è: se non ci fosse la politica non ci sarebbero le mafie e quest’ultime non entrerebbero in certi contesti. Sta a noi (classe politica ndr) e alla società civile togliersi via quest’onta. Bisogna mettere nei posti di comanda persone pulite e al di sopra di ogni sospetto”.
Ha le idee chiare e non ha paura di dire la sua Donatella Albano ex consigliera del Pd del Comune di Bordighera ospite a Bussana per la festa del partito democratico in occasione del confronto sul tema “Mafia e Legalità”. La Albano è sotto scorta dall’ottobre 2010 per aver ricevuto minacce da esponenti mafiosi dopo una battaglia politica in cui riuscì a vietare l’apertura di una sala giochi nella città delle palme. . La stessa città che qualche mese dopo avrebbe visto lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, ombra che oggi aleggia su altri comune del Ponente primo fra tutti quello di Ventimiglia.

 “Quando ho ricevuto la telefonata in cui hanno minacciato i miei affetti ho deciso di denunciare tutto e ho lottato affinché quella sala non venisse aperta. Da lì poi è scoppiato tutto” ha ricordato. La sala giochi sarebbe dovuta andare in gestione a due mogli di esponenti della malavita che avrebbero fatto pressioni sull’ ex sindaco Bosio e assessori per l’apertura.

“La commissione di accesso deve fare il suo lavoro – ha aggiunto a proposito la Albano – se l’hanno chiamata deve fare quello che ha fatto nel Comune di Bordighera dove non penso che sia stata la Lega a premere il piede sull’acceleratore affinché il comune venisse sciolto. Evidentemente sono state trovate delle motivazioni, bastava guardarsi attorno. Se non si è fatto nulla non si deve aver nulla da temere”.
“Come diceva Nando della Chiesa credo che la mafia non stia solo nelle alte sfere anzi, si ramifica nelle piccole sfere, negli uffici, nelle associazioni, ovunque. Io ho visto certa gente anche nelle manifestazioni anti-mafia. Spero che questa cosa finisca presto. Bisogna avere tanta voglia di farla finire. Se ognuno di noi avesse dato il suo contributo: non saremmo arrivati a questi punto”.
Intanto Donatella Albano guarda al futuro e se per il momento esclude l’ipotesi di candidarsi come sindaco alle prossime elezioni amministrative della città di Bordighera lascia uno spiraglio sull’ipotesi di proseguire come consigliera sul fronte politico e sociale.