In mostra alla Palazzina Liberty di Borgo Marina, dall’8 al 20 luglio, la pittrice Carin Grudda

6 luglio 2011 | 08:29
Share0
In mostra alla Palazzina Liberty di Borgo Marina, dall’8 al 20 luglio, la pittrice Carin Grudda

Artista “capace di introdurre il seme dell’invenzione nell’assemblaggio di elementi eterogenei di recupero per costruire opere di rigorosa impronta poverista”, dotata di una prorompente creatività che si muove lungo le strade tracciate da Dubuffet e Mirò.

In mostra alla Palazzina Liberty di Borgo Marina, dall’8 al 20 luglio, Carin Grudda, pittrice e scultrice tedesca con casa nelle campagne di Lingueglietta il cui giardino è stato nel tempo trasformato in un “Parco di Sculture”. Artista “capace di introdurre il seme dell’invenzione nell’assemblaggio di elementi eterogenei di recupero per costruire opere di rigorosa impronta poverista”, dotata di una prorompente creatività che si muove lungo le strade tracciate da Dubuffet e Mirò.

Un po’ strega e un po’ alchimista, capace di raccogliere oggetti spiaggiati e di trasformarli in monumenti, e quando non si esprime nella scultura riesce ance nei suoi quadri a dare una dimensione tridimensionale. Non a caso il titolo della sua esposizione è “le improvvisazioni”. Dall’8 al 20 luglio, Palazzina Liberty, orario 21-23. Inaugurazione venerdì 8 ore 21.

Alcune note biografiche.

Carin Grudda nasce nel 1953 in Germania a Gudensberg, vicino a Kassel. Si laurea in storia dell’arte e filosofia a Giessen, con una tesi sul rapporto tra Dadaismo e Filosofia. Un soggiorno a Villa Massimo e un tirocinio a Madrid la spingono a intraprendere l’attività artistica. Lavora, in seguito, a Francoforte e Ingelheim dove realizza pitture e puntesecche.

Durante l’assegnazione di un premio in Italia (Imperia) conosce il fonditore Pietro Caporrella. Nasce un intenso rapporto sia con la scultura in bronzo, di cui acquisisce le tecniche, sia con l’Italia, dove si stabilisce nel 2001 e dà vita al suo parco delle sculture a Lingueglietta/Cipressa in Liguria. Incontra Spoerri, Bonalumi, Nunzio e Cascella. Realizza, sempre con Caporrella, dei grandi bronzi che le aprono la strada a una notorietà internazionale. Espone quest’anno nella Biennale di Venezia per il Padiglione Italiano.