Ikea Italia, rinnovato l’integrativo aziendale
Raineri (Fisascat): “Confermata la validita’ della contrattazione decentrata”
Le organizzazioni sindacali Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil hanno siglato con Ikea Italia Retails, il gruppo svedese che distribuisce prodotti per la casa, il rinnovo del contratto integrativo aziendale per gli oltre 5.000 dipendenti occupati nei 20 punti vendita presenti in Italia.
L’intesa, che avrà durata triennale con decorrenza dal 1° settembre 2011fino al 31 agosto 2014, irrobustisce il sistema delle relazioni sindacali in ordine ai temi demandati all’informazione preventiva ed al confronto finalizzato ad intese, al fine di accrescere il ruolo delle rappresentanze sindacali unitarie ed aziendali. A livello di unità operativa si avvieranno, nel caso del varo di nuove unità organizzative, relazioni con le organizzazioni sindacali territoriali volte a verificare i livelli occupazionali, le tipologie d’assunzione e gli orari di lavoro, a raggiungere intese circa le condizioni normative applicabili ai rapporti di lavoro e concordare modalità e tempi per l’equiparazione, trascorsi due fiscal years dall’apertura, al trattamento già a regime per i lavoratori impiegati presso gli altri negozi.
La novità di maggior rilievo riguarda il premio di partecipazione e le nuove garanzie tese ad accrescere il livello remunerativo del salario di produttività: l’articolato contrattuale, che conferma la struttura dei precedenti integrativi, stabilisce che l’erogazione dei previsti 1.300 € annui del salario variabile sia strettamente connessa per il 50% al raggiungimento di due degli obiettivi comuni a tutte le unità operative e per l’altro 50% al raggiungimento di tre obiettivi da stabilirsi a livello di singolo negozio purché i livelli dei risultati conseguiti si attestino sulla soglia minima del 95% degli obiettivi. Qualora si andasse oltre la soglia del livello di risultato raggiunto al 100%, l’ammontare del salario sarebbe percentualmente incrementato.
In ordine ai dirittisindacali, viene sancito che non sono imputabili al monte ore annuo le ore di permesso retribuito impiegate dalle Rsa e dalle Rsu per effettuare incontri riferibili alla parte delle sessioni informative preventive e consuntive previste dall’integrativo, incontri convocati per l’espletamento della fase informativa inerente i temi della formazione ed i progetti di conciliazione e negoziati circa gli obiettivi da stabilirsi a livello di singola unità operativa.
Tra le altre novità previste dall’accordo anche l’introduzione di una pluralità di diritti individuali volti a relativizzare il disagio oggettivoconnesso a specifiche condizioni personali: 18 mesi di aspettativa con conservazione del posto di lavoro per chi si sottoponea cure salvavita, 12 mesi in più di aspettativa non retribuita per maternità, 2 giorni retribuiti al padre per la nascita del figlio, 7 ore retribuite per ipart time per visite diagnostiche, 5 giorni di permessi non retribuiti permalattia digli da 8 a 12 anni, trattamenti minimi per gli stages, un giorno retribuito per gli immigrati per le pratiche di rinnovo del permesso di soggiorno, 2 ore in più di assemblee retribuite per salute e sicurezza, part time ciclico.
“L’intesa rappresenta un’apprezzabile soluzione sia in termini economici che in riferimento alle nuove garanzie volte a dare risposte ai bisogni di carattere individuale – ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Vincenzo Dell’Orefice – Con l’accordo il premio di partecipazione potrà accrescere la potenzialità remunerativa e di fatto si tradurrà per i lavoratori con la possibilità di vedersi corrispondere più salario rispetto al passato”.
“Un buon accordo – ha aggiunto il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri – uno dei primi sottoscritti che consente la crescita dei salari attraverso il meccanismo della produttività aziendale e che conferma dunque la validità della contrattazione decentrata”.