Comitato civico intemelio difesa dell’ospedale Saint Charles lancia appello al prefetto Montebelli

19 luglio 2011 | 19:53
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Comitato civico intemelio difesa dell’ospedale Saint Charles lancia appello al prefetto Montebelli

Il ‘Comitato permanente dei cittadini dell’Intemelio per la difesa e il potenziomento del servizio socio-sanitario e dell’ospedale Saint Charles’ scrive questa lettera-appello, indirizzata ai commissari prefettizi del Comune di Bordighera

Il ‘Comitato permanente dei cittadini dell’Intemelio per la difesa e il potenziomento del servizio socio-sanitario e dell’ospedale Saint Charles’ scrive questa lettera-appello, indirizzata ai commissari prefettizi del Comune di Bordighera, affinchè quest’ultimi – in primis – vigilino affinchè l’ASL1 rispetti vari punti della convenzione transativa. Nel documento sono presenti anche altre richieste.

Giuseppe Montebelli – D.ssa Valeria Fazio – Dr. Paolo D’attilio
Il presente comitato chiede alle SS.LL. di vigilare affinché la convenzione stipulata per l’utilizzo gratuito di tutta l’area del Saint Charles, venga rispettata dalla ASL n° 1, dalla Regione Liguria così come previsto nella convenzione transattiva, ed in particolare:
• Mantenimento e potenziamento di tutti i reparti, degli organici del personale medico compreso i primari infermieri e altri operatori presenti al momento della firma in: (Chirurgia – Terapia sub Intensiva – Ortopedia – Pronto Soccorso – Radiologia – Laboratorio – Centralino – S. Operatoria);
• Del reparto di Ortopedia e Traumatologia; non più presente, e funzionante come prima, gli interventi sono eseguiti a San Remo, Bordighera è usata come appoggio per post operati dell’ambito intemelio e della Provincia. L’ortopedia protesica da sola non è un reparto, eventualmente è una specialità dello stesso, un servizio in più;
• Del reparto di Chirurgia Generale, attualmente depotenziata nell’organico del personale medico ed infermieristico, nei posti letto, è in corso uno studio un progetto per trasferirlo presso il nosocomio di San Remo; attualmente dalle ore 14,00 non c’è un solo medico in reperibilità per le urgenze quindi tutto va trasferito a San Remo, dove non hanno una sala dedicata, e non siamo sicuri che riescono ad operarli nel più breve tempo possibile, non siamo sicuri che riescono ad inserire l’urgenza tra un intervento e l’altro, in una lista precedentemente programmata, magari di un’altra specialità chirurgica, mentre a Bordighera c’è una equipe escluso i medici, chirurgici e ortopedici, pronta ad intervenire, che oltre a ripristinare le sale, resta in attesa, di che cosa????;
• Degli organici medici e dei tecnici dei servizi di Radiologia, attualmente molto depotenziato effettuano solo gli esami dei ricoverati, del Pronto Soccorso, effettuano solo alcune delle prestazioni ai cittadini esterni, la TAC di ultima generazione presente è sottoutilizzata, la RM anche, i tempi d’attesa sono biblici;
• Dell’organico del servizio di Laboratorio analisi;
• IL Pronto Soccorso un servizio che ha sempre dato risposte eccellenti, lo vogliono trasformare in un punto di Primo Intervento, mentre vista la mole di lavoro andrebbe potenziato con almeno 6 posti letto di OBI: (nel 2009 – 28.332 prestazioni, 136 codici rossi, 5.833 codici gialli, 20.172 codici verdi, codici 1.581 bianchi. (sono degli irresponsabili – non sanno quello che fanno – San Remo non è in grado di accogliere tuta questa utenza, già ora ci sono più ore e ore d’attesa prima di essere visti, non è un Trauma Center) Tale decisione avrà un effetto devastante, per noi e per loro.
Gli ambulatori funzionanti al momento della firma, non più presenti o ridotti al minimo:
1. La cardiologia era presente tutti giorni, ora una volta la settimana;
2. La neurologia era presente tutti i giorni ora una volta la settimana;
3. La chirurgia vascolare ora una volta la settimana, era presente tutti i giorni e si facevano anche gli interventi;
4. La pediatria, l’ostetricia e ginecologia non ci sono più;
5. L’Urologia era presente tutti i giorni, e al momento della firma cerano anche tre letti dedicati alla specialità, ora l’ambulatorio una volta la settimana.

Tagliano sempre da noi, e nella nostra provincia per mantenere i privilegi ai genovesi, mentre molti di loro vanno a curarsi in Lombardia, facendo registrare le maggiori fughe sanitarie liguri, fatto molto strano, ma interpretabile
Se vi saranno dei danni irreparabili chi ne pagherà le conseguenze, oltre ai cittadini che in quel momento avevano bisogno e hanno perso una chance di carattere sanitario

Consiglieri
Donato Basilii Claudio Gagliolo Maria Palopoli – Pasquale Mileto – Antonio Chiappe – Claudio Muratore