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Anche il periodo delle vacanze deve essere un momento di riflessione e impegno

16 luglio 2011 | 07:00
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Anche il periodo delle vacanze deve essere un momento di riflessione e impegno

Educare è promuovere l’uomo, tutte le sue attitudini e doti per un presente e un futuro dignitoso e sereno. E questo in ogni stagione, sempre

Puntualmente, anno dopo anno, all’arrivo dell’estate la gente non può fare a meno di pensare e di manifestare le solite considerazioni sulla stagione. E’ un vezzo al quale è difficile sottrarsi, anche perché torna comodo per avviare le conversazioni, senza correre il rischio di essere coinvolti in discorsi seri e impegnativi, che per la calura e per il clima di rilassatezza, si preferisce evitare. Si vive l’effetto “estate” come una fatalità che incombe ed imperversa. Non è questo l’approccio giusto, perché la resa senza condizioni non è scelta intelligente, è piuttosto rinuncia alla libertà e alla responsabilità umana, è accettare supinamente la servitù degli istinti. Nell’immaginario comune l’estate è percepita come periodo di vacanza anche da quel restante minimo senso di serietà e di dignità, che orienta le scelte della gente durante l’anno. E’ evidente allora in tutta la sua gravità l’emergenza educativa, come esigenza fondamentale per assicurare un’equilibrata e serena convivenza in un tempo, quale il nostro, che respira e trasuda irrequietezza, disimpegno, ricerca sfrenata di soddisfare voglie e capricci con un’impressionante noncuranza e disprezzo del prossimo. Educare vuol dire prima di tutto far percepire il valore e la dignità di ogni persona e impegnarsi a custodire, a trasmettere questo ricco patrimonio culturale e morale, oggi a rischio, per un progressivo depauperamento, di precipitare in un triste tramonto. La nota favola della cicala e della formica, che vivono l’estate in modo totalmente opposto, con i risultati altrettanto diversi, è un monito e una sollecitazione agli educatori a far assumere la saggezza della formica, che operando responsabilmente si assicura i mezzi per superare la dura stagione invernale, e a non seguire la cicala nelle sue scelte dissennate. Fuori metafora, educare è promuovere l’uomo, tutte le sue attitudini e doti per un presente e un futuro dignitoso e sereno. E questo in ogni stagione, sempre.

In allegato "Il Punto" in versione audio