Risultati referendum, interviene Fossati di Futuro e Libertà

14 giugno 2011 | 13:20
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Risultati referendum, interviene Fossati di Futuro e Libertà

“In linea generale, è indubbio che il risultato referendario sia una sonora bocciatura del governo targato PdL, Lega e della sua politica”

Quale Coordinatore di Futuro e Libertà per la Provincia di Imperia ritengo doveroso, da parte mia, una riflessione sul voto referendario del 12 e 13 giugno, con particolare riferimento alla nostra Provincia.
In linea generale, è indubbio che il risultato referendario sia una sonora bocciatura del governo targato PdL, Lega e della sua politica su temi fondamentali: la gestione dei servizi pubblici locali (con particolare riferimento al tema dell’acqua, ma non solo), la politica energetica (con riferimento alla scelta “strategica” di ritorno al nucleare), la politica di “tutela” del Presidente del Consiglio dalle sue disavventure giudiziarie (con riferimento al legittimo impedimento).
I cittadini hanno voluto azzerare, non condividendole, tre delle principali scelte politiche del governo.
Ciò che è significativo notare è, peraltro, che detta bocciatura non è venuta solo da parte di elettori di centro sinistra (il che era quasi ovvio) ma, in gran parte, da elettori di centro destra che avevano dato il voto a PdL e Lega: secondo gli statistici, almeno la metà di coloro che nel 2008 avevano votato per il centro destra oggi ha votato per l’abrogazione delle scelte fatte dal centro destra (tenuto conto che nel 2008 votò l’80% degli aventi diritto al voto).
In altri termini, almeno metà di quelli che sono stati elettori di centro destra non si riconosce e non condivide le scelte dei propri eletti.
Un dato politico evidente ed inequivocabile che non può che confermare come l’analisi del Presidente Fini alla nota Direzione Nazionale del PdL del 22.4.2010 (quella del “che fai mi cacci?” rivolto a Berlusconi) fosse corretta e lungimirante: questo centro destra non è più in sintonia con il paese e con i propri elettori, che, in gran parte, non ne condividono le scelte e le politiche.
Un’analisi corretta che pochi, al tempo, compresero ma che molti, oggi, condividono e che ha portato alla inevitabile nascita della nuova offerta politica di centro destra rappresentata da FLI.
Detto ciò, con riferimento al quadro locale, colpisce il confronto tra l’affluenza alle urne ad Imperia ed a Sanremo.
Se a Sanremo l’amministrazione si è schierata apertamente per la scelta referendaria inerente il tema dell’acqua, con simpatico siparietto del Sindaco nella fontana dello Zampillo ed acquisto di pagine sui giornali (a proposito, piacerebbe sapere a spese di chi), l’amministrazione di Imperia si è tenuta sostanzialmente fuori dal dibattito, sia pure, nei mesi scorsi, bocciando (con i soli voti di PdL e Lega) due mozioni consiliari dal contenuto politicamente omologo ai quesiti sull’acqua e sul nucleare.
Ebbene, tutti si sarebbero aspettati una maggiore affluenza a Sanremo, stante la grande “sponsorizzazione” del “SI” per i due referendum sull’acqua da parte del governo locale e, in particolare, del Sindaco, che si è molto speso ed esposto sul punto; ciò però non è avvenuto: ad Imperia ha votato circa il 60% degli elettori, uno dei dati più alti della Provincia, a Sanremo circa il 51%, uno dei dati più bassi della Provincia.
Non sono un esperto di statistica e di flussi elettorali ma il dato mi ha sorpreso e mi sono chiesto: non sarà che gli elettori del centro destra hanno talmente poca fiducia nella classe politica, non solo nazionale, ma anche locale che, per partito preso, si rifiutano di seguirne le indicazioni?

Giuseppe Fossati
Coord.Prov.FLI