Referendum, Pasquale Indulgenza: “Una prova di democrazia e un segno di cambiamento”

13 giugno 2011 | 17:41
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Referendum, Pasquale Indulgenza: “Una prova di democrazia e un segno di cambiamento”

“Le ragioni della grande impresa non sono le ragioni del Paese. I diritti di tutti non si riducono ai profitti di pochi. E l’acqua non dev’essere ridotta a merce, come sta avvenendo grazie alle attuali normative”

Dall’esito del voto referendario, ottenuto grazie ad una straordinaria mobilitazione popolare, arrivano messaggi forti e chiari. I cittadini bocciano in massa quattro norme di legge approvate dal governo Berlusconi (nucleare, privatizzazione della gestione dell’acqua, legittimo iimpedimento). Una sonora bocciatura che, dopo quella delle recenti elezioni amministrative, dovrebbe indurre il Presidente del Consiglio a trarre le dovute conseguenze: ritirarsi e ridare la parola al popolo italiano.
Con il voto sul nucleare, che la Destra ha pervicacemente cercato di imporre sia in ambito nazionale che locale (ancora poche settimane fa, è stata bocciata nel Consiglio Comunale di Imperia una mozione che diceva no a centrali nucleari sul territorio, così come, per ben due volte, sono state rigettate mozioni che chiedevano che il Comune si tutelasse statutariamente dai rischi di privatizzazione del servizio idrico), si manifesta una chiara, inequivocabile smentita non solo delle scelte energetiche del Governo, ma anche delle modalità con cui si è tentato di farle passare dall’alto.
Dall’esito dei referendum sull’acqua arriva poi un messaggio diretto e allo schieramento di centrodestra e a quello di centrosinistra, che in questi ultimi decenni hanno sposato politiche volte a liberalizzare, privatizzare ed assecondare le pretese della grande imprenditoria confindustriale. Dopo oltre un ventennio di incontrastato “pensiero unico” neoliberista, il popolo italiano dice ora forte e chiaro che non si fida del mercato e dell’invadenza del privato, con le sue logiche del massimo profitto ad ogni costo.
Le ragioni della grande impresa non sono le ragioni del Paese. I diritti di tutti non si riducono ai profitti di pochi. E l’acqua non dev’essere ridotta a merce, come sta avvenendo grazie alle attuali normative.
I cittadini chiedono garanzie vere, giustizia sociale e diritti esigibili per tutti. Lo chiedono alla politica, al sistema pubblico, alle istituzioni elettive; e chiedono a gran voce di poter contare democraticamente, cambiare la politica, dire la propria, come in questo caso, ben oltre l’espressione del voto elettorale.

Pasquale Indulgenza
capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia