Nuovo C.d.A. Riviera Trasporti: interviene una lettrice

13 giugno 2011 | 18:12
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Nuovo C.d.A. Riviera Trasporti: interviene una lettrice

“a che titolo persone che non possono vantare qualifiche od esperienze specifiche in un settore strategico come quello del trasporto pubblico, sono invece chiamate a dirigere un’azienda… di trasporto pubblico?”

ho avuto notizia che oggi si riunisce il Cda della Riviera Trasporti per il rinnovo delle cariche.

Pare si vada ad una conferma di quello uscente, con l’ingresso di un nuovo membro.

Devo dire che in questi anni, sull’argomento, non sono mancati motivi per pormi domande ed affrontare perplessità che a tutt’oggi sussistono invariate, anzi!

Il quesito principale: in base a quale criterio vengono nominati i componenti del Cda di un’azienda di trasporto pubblico? In forza di competenze specifiche, di pregresse positive esperienze nel settore, dopo avere espletato con buoni risultati funzioni dirigenziali all’interno di altre aziende o dell’azienda stessa ?

Non so, ma da quello che, come utente e osservatrice ho potuto constatare in questi anni, mi sorge qualche dubbio.

Troppe decisioni appaiono a me, comune cittadina, come prese sull’onda di motivazioni che con l’interesse dei viaggiatori e l’efficienza del servizio hanno poco a che fare.

La disponibilità degli stanziamenti, i famosi "tagli", con i quali in ogni circostanza si tappa la bocca a chi manifesta dubbi e avanza proposte, sembrano più un alibi di comodo che una dura realtà.

Ad un accorto amministratore, ad un abile manager, si chiede di produrre il meglio con le risorse di cui dispone e non di mortificare l’utenza con scelte che sembrano più punitive che strategiche. In questi anni e in quelli passati, la Riviera Trasporti ha evidentemente gestito le risorse non sempre al meglio, anche se l’introduzione dei due filobus Solaris sulla tratta urbana e, recentemente, dei nuovi Man a tre assi sulla linea di Andora, avevano fatto ben sperare.

Lo scorso sabato sono stati presentati i nuovi mezzi ecocompatibili che dovrebbero sostituire i filobus, da sempre ecocompatibili, mentre si prospetta la completa dismissione della linea filoviaria e la soppressione del servizio urbano che, nelle intenzioni della dirigenza RT dovrebbe venire coperto dal prolungamento della linea di Taggia.

Ma, prima di decidere, non sarebbe opportuno interpellare il personale viaggiante e i controllori, persone che sulla strada, in mezzo al traffico vivono e svolgono quotidianamente le loro mansioni tra difficoltà di ogni genere? Non sarebbe intelligente e lungimirante confrontarsi anche con i dirigenti di altre aziende che gestiscono impianti analoghi i quali, dopo sperimentazioni rivelatesi deludenti, stanno portando avanti programmi del tutto differenti? Informarsi presso costoro, che sono portatori di esperienze, negative o positive che siano, per assumere decisioni a ragion veduta, senza arroccarsi su posizioni non sempre e non del tutto condivisibili, ritengo porterebbe a conclusioni più idonee e ragionevoli. Questo non mi risulta sia stato fatto né ora né in passato: non sia mai che giungano voci di motivato e ragionevole dissenso che possano incrinare la sicumera di coloro che, dai loro uffici con aria condizionata e doppi vetri, assumono decisioni per tutto e per tutti, senza mai essersi sporcati le mani di olio lubrificante o avere spinto a forza di braccia una corriera in panne!

Concludo riproponendomi e riproponendo la domanda iniziale: a che titolo persone che non possono vantare qualifiche od esperienze specifiche in un settore strategico come quello del trasporto pubblico, sono invece chiamate a dirigere un’azienda… di trasporto pubblico?

Teresa Barazzetti