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“Un viaggio lungo un anno attraverso l’Africa e dentro me stesso”: l’esperienza di Daniele Bora

27 maggio 2011 | 13:35
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“Un viaggio lungo un anno attraverso l’Africa e dentro me stesso”: l’esperienza di Daniele Bora
“Un viaggio lungo un anno attraverso l’Africa e dentro me stesso”: l’esperienza di Daniele Bora
“Un viaggio lungo un anno attraverso l’Africa e dentro me stesso”: l’esperienza di Daniele Bora

Daniele Bora, cittadino italiano, giornalista inglese. Cresce in Italia, studia a Londra, si sposa a Città del Capo. Ex giornalista, ex marito. Qualcosa si rompe dentro in seguito a una caduta dalla cima di scale che non aveva visto

l’I.I.S. G. Ruffini, il giorno 31 maggio 2011, dalle ore 11 alle ore 13, presso l’Aula Magna del Polo Universitario Imperiese organizza una conferenza rivolta agli studenti ed alla cittadinanza.
Il relatore, Daniele Bora illustrerà, avvalendosi di una ricca documentazione fotografica, il viaggio compiuto attraverso gli affascinanti paesaggi africani, nella contemplazione della natura e nella ricchezza della riflessione introspettiva

Daniele Bora, cittadino italiano, giornalista inglese. Cresce in Italia, studia a Londra, si sposa a Città del Capo. Ex giornalista, ex marito. Qualcosa si rompe dentro in seguito a una caduta dalla cima di scale che non aveva visto.
Si accorge di avere un cuore da riparare ma gambe che ancora funzionano, e allora si mette in viaggio con una meta vaga, lontana, e un motivo così chiaro che brucia gli occhi a guardarlo: ritrovare l’amore che sembra essergli sfuggito, scivolato fra le dita delle mani … amore per se stesso, per una vita piena di sorprese e bellezza, per la gente che gli passa accanto, estranei dal volto familiare …e magari, anche nuovo amore per una persona con cui condividere il cammino.

“E ora che questo viaggio è finito ( o almeno questa prima fase), mi guardo indietro e penso: che cosa mi ha veramente spinto via da Città del Capo per attraversare mezz’Africa e tornare a casa in Italia? E’ stato coraggioso lasciare tutto quello che conoscevo e amavo, aprirmi al mondo esterno per guardarmi, finalmente, dentro in modo serio? O è stata la paura di rimanere bloccato in uno spazio che non sentivo più mio…?
E anche questo “ritorno”, è una scelta coraggiosa, volontà onesta di riconnettermi ad un passato che mi è sempre stato stretto ma nel quale vedo affondare le mie radici più intime, o non era altro che l’unica scelta rimasta in mancanza di un’alternativa?

Domande, domande, sempre più domande, e le risposte so che arrivano poco per volta, lungo la strada, ma sono spesso così sottili che non mi accorgo neanche di esserci finalmente arrivato.
Sì, perché anche il cercare risposte alle mille domande della vita è un viaggio: a volte intrapreso da soli, altre volte in compagnia di se stessi, ma sempre con una meta, che magari, inizialmente, non conosciamo, e un motivo che spesso non vogliamo ammettere, o che non possiamo verbalizzare.”

La cittadinanza è cordialmente invitata