Sciopero della fame per un centinaio di immigrati tunisini alla stazione di Ventimiglia/FOTOSERVIZIO

2 maggio 2011 | 07:58
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Sciopero della fame per un centinaio di immigrati tunisini alla stazione di Ventimiglia/FOTOSERVIZIO
Sciopero della fame per un centinaio di immigrati tunisini alla stazione di Ventimiglia/FOTOSERVIZIO
Sciopero della fame per un centinaio di immigrati tunisini alla stazione di Ventimiglia/FOTOSERVIZIO
Sciopero della fame per un centinaio di immigrati tunisini alla stazione di Ventimiglia/FOTOSERVIZIO
Sciopero della fame per un centinaio di immigrati tunisini alla stazione di Ventimiglia/FOTOSERVIZIO
Sciopero della fame per un centinaio di immigrati tunisini alla stazione di Ventimiglia/FOTOSERVIZIO

Un centinaio di immigrati tunisini, di stanza al confine italo-francese di Ventimiglia (Imperia) hanno iniziato, stamani, lo sciopero della fame, in segno di protesta contro l’impossibilita’ di circolare liberamente in Francia e in Europa.

Un centinaio di immigrati tunisini, di stanza al confine italo-francese di Ventimiglia (Imperia) hanno iniziato, stamani, lo sciopero della fame, in segno di protesta contro l’impossibilita’ di circolare liberamente in Francia e in Europa, malgrado il possesso di un regolare permesso di soggiorno a scopo umanitario e contro la mancanza di un lavoro. ‘Sciopero della fame’ e’ scritto su uno striscione posizionato all’ingresso dell’ex sala doganale francese, all’interno dello scalo ferroviario, dove i profughi si radunano, la mattina, dopo essere usciti dal centro di accoglienza.

E poi. ‘Permesso umanitario per fare cosa?’, recita un altro slogan. Gli immigrati protestano contro i requisiti, considerati strumentali, richiesti dalle autorita’ francesi per varcare la frontiera. La necessita’ di essere muniti di almeno 62 euro per espatriare – motivo questo che ha comportato il respingimento di decine di profughi, negli ultimi giorni – viene considerato un fattore discriminante, perche’: ‘Da un parte – avvertono i tunisini – vogliono i soldi, dall’altra non abbiamo un lavoro per guadagnarli’. E’ possibile, che lo sciopero prosegua ad oltranza.

ORE 10.33:

Quelli esposti dagli immigrati sono slogan trilingue (italiano, francese e arabo), con cui si afferma anche: “Libera circolazione in Europa e permesso di lavoro in Italia, no umanitario”. Presente sul posto anche una delegazione dell’associazione “XXV Aprile”, presieduta da Giuseppe Famà.

AGGIORNAMENTI

‘Chiedono e chiediamo al governo italiano di trasformare il permesso umanitario in permesso di lavoro’. A lanciare l’appello, dalla stazione ferroviaria di Ventimiglia, dov’e’ in corso lo sciopero della fame da parte di una cinquantina di immigrati tunisini, che protestano per la libera circolazione in Europa, e’ Giuseppe Fama’, del centro antirazzismo e dell’Arci, che segue da vicino la causa degli immigrati. Gli immigrati si trovano, al momento, in stazione, dove raccontano la loro storia, come Adelet Mhosser, 23 anni, che riuscito ad arrivare a Marsiglia, e’ stato fermato e tenuto sette giorni in custodia dai francesi, per poi essere riportato in Italia.

Il FOTOSERVIZIO di Marco Risi