Imperia, inaugurata mostra Ssit Lequil Lum – I frutti della Madre Terra

9 maggio 2011 | 10:53
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Imperia, inaugurata mostra Ssit Lequil Lum – I frutti della Madre Terra

La Cooperativa “Ssit Liquil Lum” (dal tzeltal “I frutti della Madre Terra”) è costituita da indigeni zapatisti di etnia chol e tzeltal, che vivono nella Zona Nord del Chiapas

Da questa mattina a sabato 14 nei locali dell’Associazione Garabombo l’invisibile, in Via Cascione 55 a Imperia Porto Maurizio, è ospitata la mostra:

Ssit Lequil Lum (I frutti della Madre Terra)
La raccolta del caffè nel Chiapas zapatista
Una galleria di immagini che illustra il percorso del caffè e il lavoro di donne e uomini che quotidianamente, tra tante difficoltà e grandi soddisfazioni, costruiscono l’autonomia.
Realizzata dall’Associazione Tatawelo e dalla cooperativa LiberoMondo

Il progetto Tatawelo nasce dalla sinergia tra diverse organizzazioni dell’economia solidale italiana per accompagnare le comunità indigene zapatiste del Chiapas (Messico), da anni in lotta per l’affermazione del diritto a vivere dignitosamente sulle proprie terre e secondo la propria cultura.
La Cooperativa “Ssit Liquil Lum” (dal tzeltal “I frutti della Madre Terra”) è costituita da indigeni zapatisti di etnia chol e tzeltal, che vivono nella Zona Nord del Chiapas. La nascita della Cooperativa risale al 2003, ma le esperienze di lavoro collettivo e cooperativistico sul caffè si sono sviluppate sin da prima. In quegli anni i contadini e le contadine della regione iniziarono a formarsi sui temi dell’agricoltura organica grazie all’appoggio di organizzazioni messicane.
Con la nascita, delle Giunte di Buon Governo Zapatiste, organi amministrativi autonomi rispetto al governo messicano, gli zapatisti decisero di sospendere la collaborazione con i produttori non zapatisti e iniziarono a creare proprie cooperative di caffè.
La cooperativa Ssit Lequil Lum nasce per la commercializzazione non solo del caffè, ma di frutta, verdura, animali, artigianato nella Zona Nord. La coltivazione del caffè è tuttavia la parte maggiormente
articolata del lavoro della cooperativa. Ad oggi la cooperativa è costituita da 1150 soci. I soci registrati sono 596 (un rappresentante per ogni famiglia, di cui 45 donne), appartenenti a 49 comunità dei seguenti 5 municipi: Ruben Jaramillo, Akabalná, La Paz, Benito Juarez, La Dignidad.
Tatawelo significa in idioma tzeltal “antenato”, ed è il nome del caffè prodotto dalla Cooperativa.
Grazie alla miscela con altri caffé del commercio equo il progetto Tatawelo é costituito come una rete, che tenta di unire i produttori in un lavoro comune per ridurre la dipendenza economica sviluppando una economia locale funzionale al miglioramento delle condizioni di vita, aggregando contemporaneamente in Italia soggetti diversi, impegnati nella promozione congiunta del progetto.
La sceltava nella direzione di rafforzare le sinergie piuttosto che la competizione. Dal 2010 ad esempio questa rete comprende anche la Cooperativa Sociale Pawahtun, una iniziativa nata per offrire un’opportunità di lavoro e di reinserimento nella società civile a persone che hanno imparato l’arte della torrefazione artigianale all’interno di un percorso di recupero nel carcere di Torino.

http://www.tatawelo.it/
http://www.liberomondo.org/
http://www.garabombo.org