Imperia, il 13 maggio al Centro Culturale Polivalente conferenza sulla Dalmazia

10 maggio 2011 | 17:22
Share0
Imperia, il 13 maggio al Centro Culturale Polivalente conferenza sulla Dalmazia
Imperia, il 13 maggio al Centro Culturale Polivalente conferenza sulla Dalmazia
Imperia, il 13 maggio al Centro Culturale Polivalente conferenza sulla Dalmazia
Imperia, il 13 maggio al Centro Culturale Polivalente conferenza sulla Dalmazia
Imperia, il 13 maggio al Centro Culturale Polivalente conferenza sulla Dalmazia
Imperia, il 13 maggio al Centro Culturale Polivalente conferenza sulla Dalmazia

L’evento è organizzato dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Centro Studi Padre Flaminio Rocchi, in collaborazione con il Centro Pannunzio di Torino

Conferenza organizzata dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Centro Studi Padre Flaminio Rocchi, in collaborazione con il Centro Pannunzio di Torino, che si terrà ad Imperia venerdì 13 maggio  alle ore10,30 presso il Centro Culturale Polivalente di Piazza del Duomo, in occasione della ricorrenza del Centocinquantesimo Anniversario dell’Unità d’Italia e nell’ambito delle Celebrazioni della Città di Imperia per l’ Unità d’Italia

Programma

Saluto delle Autorità

INTRODUZIONE ai lavori

"La partecipazione degli Istriani, Fiumani e Dalmati al processo risorgimentale", relatore Pietro Tommaso Chersola, Consigliere Nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

"Il Risorgimento: una riflessione storico-critica a centocinquant’anni dallo Stato Unitario",

LEZIONE
prof.PIER FRANCO QUAGLIENI , Storico del Risorgimento, Direttore Scientifico della Scuola di Alta Formazione Storica,componente del comitato nazionale Cavour presso il ministero dei beni culturali. (in allegato alcune foto del prof. Quaglieni)

La manifestazione intende riflettere in termini storici sul Risorgimento -anticipa il prof. Quaglieni- senza cedere ad intenti celebrativi. Il grande obiettivo raggiunto dal Risorgimento è stato quello di liberare l’Italia dalla dominazione straniera,facendo di tanti staterelli un solo Stato unitario. Un processo storico rapido avvenuto in ritardo di secoli rispetto ad altri Stati nazionali europei che hanno costruito la loro unità in secoli di lotte,vincendo lo spirito feudale del Medio Evo. La presenza dello Stato della Chiesa,secondo il docente, ha avuto un ruolo frenante di particolare forza e significato nel processo risorgimentale italiano.

Nord e Sud,secondo Quaglieni, hanno raggiunto l’Unità attraverso l’impegno di uomini come Cavour, Garibaldi, Mazzini, Vittorio Emanuele ,Cattaneo,divisi sì ,ma uniti nello spirito patriottico.

Oggi finalmente ,dopo tanti decenni di oblio, gli italiani stanno riscoprendo l’orgoglio di essere italiani,le radici che li accomunano,perchè la Patria non è retorica inutile e fastidiosa ma è il precipitato dell’arte,della cultura,della storia di secoli che portarono Dante e Petrarca,Machiavelli e Alfieri a sognare l’Italia una,forte,rispettata dagli altri popoli senza cedimenti nazionalistici di sorta:gli uomini del Risorgimento furono per una Nazione italiana inserita nell’Europa di cui auspicarono l’unità.

Benedetto Croce- conclude Quaglieni- parlava di "Sorgimento" e non di Risorgimento perchè dopo secoli di abiezione italiana e di dominio straniero nasceva uno stato italiano consapevole del suo ruolo.La morte improvvisa di Cavour nel 1861, a pochi mesi dalla proclamazione del Regno d’Italia, creò gravissimi problemi e,se ancora oggi, non c’è una storia condivisa sul Risorgimento, lo si deve a quella morte precoce,ad appena 50 anni,che privò lo Stato appenato nato del suo maggiore artefice.