Grido d’allarme del Siulp sulla situazione delle carceri in crescente difficoltà

7 maggio 2011 | 11:05
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Grido d’allarme del Siulp sulla situazione delle carceri  in crescente difficoltà

“Tutto questo è umiliante sia per la dignità dei lavoratori che dei fermati, ai quali non è possibile neanche fornire coperte pulite perché non si possono lavare, quindi se le passano a vicenda per giorni e giorni”

Ancora una volta occorre lanciare un forte segnale d’allarme affinché anche i cittadini si rendano conto delle crescenti difficoltà che attraversano gli operatori della sicurezza italiani ed in particolare di questa provincia.
Il governo, nelle persona del Presidente del Consiglio, On. Silvio Berlusconi, aveva solennemente promesso che per tutte le donne e gli uomini del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, in sede di approvazione del decreto che annullava il tetto salariale e quindi consentiva l’effettiva esplicazione della funzione di polizia, delle Forze armate e di soccorso, avrebbe trasformato la misura da una tantum in definitiva.
Così non è stato e in sede di Commissione Bilancio il provvedimento approvato dall’Assemblea è stato annullato.
Questo comporterà gravi ripercussioni sulla possibilità di garantire un minimo di efficacia dell’azione delle forze dell’ordine e dei Vigili del Fuoco che cercano di compensare le gravi carenze strutturali e tecniche con grandi sacrifici e, spesso, pagando di tasca propria le spese per effettuare l’attività di servizio a favore della collettività.
Non è più possibile continuare senza una chiara programmazione di investimento, senza che il sistema non arrivi al “collasso” operativo.
In questa provincia a fronte delle accresciute esigenze, il personale è in carenza d’organico e tutti i colleghi che vengono trasferiti o vanno in pensione non vengono sostituiti perché non vengono effettuate assunzioni in numero sufficiente. Il personale è sempre più anziano e non può rispondere con la stessa capacità al disagio dei continui servizi.
Iniziano a scarseggiare i veicoli di polizia poiché non arrivano nuove autovetture con gravi ripercussioni sul controllo del territorio accresciute dalle difficoltà nel rifornimento di carburante.
Mancano le divise e anche il “simpatico” scambio di capi abbigliamento usato fra i colleghi ha esaurito le risorse.
Ci vergogniamo di avere le divise lise e consunte e di essere vestiti tutti in maniera differente come a carnevale per cui nelle medesima pattuglia può accadere che vi siano operatori con divise differenti.
Manca il materiale di cancelleria per cui se serve un timbro o le penne, bisogna farsi raccomandare o procedere, come al solito, all’acquisto personale.
La spesa per le pulizie è stata ridotta di un ulteriore 30% rispetto all’anno precedente, già fortemente ridotta, per cui le pulizie diventano sempre più una parola provocatoria e non si riescono a garantire delle condizioni igieniche normali in un Paese civile. Solo nei giorni scorsi i colleghi sono stati costretti a convivere con il vomito di alcuni fermati negli Uffici, fino a quando delle anime pie hanno provveduto in autonomia; le pulizie dei veicoli e delle camere di sicurezza ove vengono ristretti i fermati e gli arrestati vengono effettuate in maniera saltuaria con grave pregiudizio dei poliziotti e dei fermati, senza che neanche le pulizie straordinarie, giacché le ordinarie non si riescono più a fare, siano svolte celermente.
Tutto questo è umiliante sia per la dignità dei lavoratori che dei fermati, ai quali non è possibile neanche fornire coperte pulite perché non si possono lavare, quindi se le passano a vicenda per giorni e giorni.
La logistica presenta aspetti irritanti sia alla Questura di Imperia, ove in certi Uffici bisogna attendere che il collega finisca il lavoro poiché non vi sono nemmeno scrivanie e computer a sufficienza, pertanto ci si mette in coda sia negli Uffici di polizia della provincia.
Il Commissariato di Ventimiglia è da demolire per la vetustà della struttura poiché non più idonea al servizio di polizia. Commissariato con forte afflusso di turisti per le pratiche amministrative i quali rimangono perplessi di fronte alla fatiscenza dell’ufficio pubblico. Cadono le persiane ma siccome non ci sono i soldi per sostituirle verranno levate per garantire la sicurezza dei cittadini, gli alloggi degli operatori sono delle cloache e quest’inverno dopo che si era rotta la caldaia, pregevole pezzo di archeologia industriale, gli operatori sono rimasti giorni al freddo senza lamentarsi pur di non chiudere il Commissariato al pubblico e, adesso, dopo mesi che sono stati forniti preventivi ancora non si riesce a far partire i lavori perché nessuno autorizza la spesa.
Speriamo di non dovere chiudere il Commissariato quest’inverno perché non potremo tollerare scuse dal Ministero.
Potremo continuare ancora a lungo ma vogliamo fermarci con questa breve panoramica, sperando che anche la cittadinanza si renda conto della situazione e faccia sentire la sua voce perché non si può fare sicurezza in questo modo; come dice un detto popolare: NON SI POSSONO FARE LE NOZZE CON I FICHI SECCHI.

SIULP